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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA - Robotica

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Facendo uso delle notazioni vettoriali e matriciali è possibile scrivere le<br />

precedenti equazioni in una forma ancora più semplice e compatta:<br />

⋅<br />

⎪⎧<br />

x = Ax + Bu<br />

⎨<br />

⎪⎩ y = Cx + Du<br />

essendo x un vettore n × 1,<br />

e le matrici A ( n× n ), B ( n × 1)<br />

e C ( 1 × n )<br />

opportunamente formate dai coefficienti<br />

'<br />

a ij ,<br />

18<br />

'<br />

b i e<br />

'<br />

c j , mentre per . dx<br />

x si intende .<br />

dt<br />

Nel caso di sistemi fisici, i coefficienti dei vettori e delle matrici precedenti<br />

possono essere spesso ricavate scrivendo opportunamente le equazioni della fisica<br />

che descrivono il comportamento del sistema.<br />

La precedente scrittura, però, riguarda sistemi lineari dinamici a tempo<br />

continuo. Esistono sistemi che è indispensabile descrivere discretizzando la<br />

variabile temporale, ed è possibile passare dal continuo al discreto con delle<br />

trasformazioni opportune. La scrittura di un sistema a tempo discreto non è molto<br />

diversa dalla precedente:<br />

⎧x(<br />

k + 1)<br />

= Ax(<br />

k)<br />

+ Bu(<br />

k)<br />

⎨<br />

⎩y(<br />

k)<br />

= Cx(<br />

k)<br />

+ Du(<br />

k)<br />

dove la variabile k = 0, 1, 2,... rappresenta l’istante in cui viene considerato<br />

il sistema.<br />

Una volta ricavate le matrici è possibile affidarsi ad una base teorica molto<br />

solida che consente di sviluppare velocemente l’applicazione di controllo<br />

specifica.

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