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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA - Robotica

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K è dunque un vettore avente un numero di elementi pari alla dimensione<br />

della matrice A che modellizza il sistema, mentre P è un vettore che risolve la<br />

seguente equazione di Riccati:<br />

T<br />

T<br />

T<br />

T −1<br />

P = A ⋅ P ⋅ A + B ⋅Q<br />

⋅ B − A ⋅ P ⋅C<br />

⋅ ( C ⋅ P ⋅C<br />

+ R)<br />

⋅ C ⋅ P ⋅<br />

la quale dipende dai parametri Q ed R. E’ immediato verificare che, se invece di<br />

considerare Q ed R avessi<br />

otterrei<br />

~<br />

Q = αQ<br />

~<br />

R = αR<br />

~ ρ = ρ<br />

~<br />

P = αP<br />

~<br />

K = K<br />

il che dimostra che, nelle equazioni, è possibile semplicemente considerare il<br />

rapporto tra le varianze dei rumori, piuttosto che il loro valore assoluto. Questo ha<br />

l’importante conseguenza di far dipendere il comportamento del filtro da un solo<br />

parametro. In effetti è possibile porre<br />

Q = 1<br />

R = ρ<br />

Così facendo, si ottiene che aumentando ρ il predittore tende a filtrare<br />

maggiormente il rumore, ma diventa più lento nel seguire i cambiamenti dello<br />

stato del sistema. Al contrario, diminuendo ρ , il filtro garantisce una risposta più<br />

23<br />

A<br />

T

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