21.01.2015 Views

hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

defacers si considerano antagonisti oppressi del discorso pubblico egemone,<br />

e che per questo il defacciamento dei siti web andrebbe paragonato al<br />

graffitismo delle gang e del<strong>la</strong> cultura hip-hop. Il "rifacimento" dei siti<br />

andrebbe messo in re<strong>la</strong>zione ad una filosofia che connette arte, artisti, e<br />

movimenti di resistenza, in quanto rinvia a un'attitudine comunicativa<br />

precedente lo sviluppo commerciale di Internet, a quando essa era luogo di<br />

discussione e di scambio di informazioni e i forum degli hackers erano <strong>la</strong><br />

porta d'ingresso a circoli esclusivi.<br />

Probabilmente non è sbagliato considerare i defacements come il modo in cui<br />

le comunità "autoctone" del<strong>la</strong> <strong>rete</strong> riaffermano <strong>la</strong> loro esistenza di<br />

comunità occupando spazi altrui come espressione di resistenza contro<br />

l'Internet delle multinazionali e dei governi se consideriamo <strong>la</strong> seguente<br />

testimonianza:<br />

Defacement: Una testimonianza dal<strong>la</strong> mailing list cyber-rights@ecn.org<br />

[...]per me il defacing è una pratica "normale" (magari con qualche<br />

rivendicazione politica che forse ha anche più senso il tutto), allora il<br />

defacing sui siti di multinazionali, e non, che contribuiscono, in<br />

qualunque forma, allo sfruttamento e sottomissione di interi popoli e/o<br />

nazioni, che specu<strong>la</strong>no sul<strong>la</strong> salute degli esseri umani (vedi Aids in<br />

Africa), e tutte quelle belle cosine figlie del capitalismo e del<br />

neoliberismo, risulta essere una pratica di dissenso e di contrapposizione<br />

come un'altra, specie se non si fanno danni al server, ma il tutto si<br />

limita a cambiargli l'home page per avere visibilità e per rivendicare una<br />

propria ideologia, se esistono sistemisti che di sicurezza non ne sanno un<br />

cazzo, allora dopo una cosa del genere cominceranno a essere "paranoici" e<br />

in qualche modo abbiamo contribuito a spargere dubbie incertezze sulle loro<br />

"false sicurezze e certezze" informatiche e non...<br />

Quindi chi fa defacing non è un vandalo se non distrugge il sistema, ma si<br />

limita a usare il Web come uno spazio dove poter esprimersi, anche con un<br />

atto forte come il defacing (mi piace l'idea dell'attakkinaggio nel Web).<br />

L'azienda o le aziende subiscono un danno E chi se ne frega, quanti danni<br />

fanno le aziende, nel nome del profitto, nel mondo<br />

Attakkinaggio abusivo e scritte sui muri con le bombolette... sempre<br />

esistiti in politica, fin dai tempi degli antichi romani.<br />

È che è difficile, anche per i più algidi osservatori delle umane<br />

questioni, non mettere in re<strong>la</strong>zione <strong>la</strong> passione che spinge a bucare un sito<br />

con l'ansia di spazi liberi da filtri e da censure per dire <strong>la</strong> propria<br />

opinione, qualunque essa sia, fosse anche l'ultima delle cretinate. Se c'è<br />

un momento storico per tifare per un ritorno in grande stile degli hacker è<br />

questo, ma non per protestare contro il G8, protesta già in copertina.<br />

Bucare un sito e pubblicare una propria pagina ovunque lo si voglia è un<br />

modo più efficace di tanti altri per ribadire che non servono leggi, non<br />

servono rego<strong>la</strong>menti, non servono sequestri di siti. A molti il<br />

comportamento degli hacker può non piacere: per ridimensionarne <strong>la</strong><br />

necessità può bastare garantire in tutto il mondo il pieno diritto<br />

all'espressione del proprio pensiero, qualunque esso sia...<br />

In quanto comunità "residenti" del<strong>la</strong> <strong>rete</strong> i defacers hanno dei luoghi di<br />

ritrovo, e questi in genere coincidono con i siti web che ne archiviano le<br />

"imprese". Essi sono innanzitutto www.2600.org, www.attrition.org e il suo<br />

defacement mirror, e www.alldas.de, luoghi risiedere nei quali implica

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!