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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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si espande in seguito anche sull'Internet, con un sito Web e un Gateway che<br />

permette di esportare come mailing list le conferenze dei BBS (Gubitosa,<br />

1998).<br />

Nel 1992 nasce in Italia <strong>la</strong> <strong>rete</strong> telematica Scout<strong>Net</strong>.<br />

Nel 1994 nasce in Italia l'associazione "Alcei" (Associazione per <strong>la</strong> Libera<br />

Comunicazione Elettronica Interattiva).<br />

Nel 1995 nasce Womens<strong>Net</strong> (per una storia del<strong>la</strong> nascita di Womens<strong>Net</strong> vedi<br />

Gubitosa et al., 1996, pag. 112).<br />

Freenet e Reti Civiche<br />

Un'espressione dei sistemi telematici municipali è il concetto di Free-<strong>Net</strong>,<br />

sperimentato a Cleve<strong>la</strong>nd. La Free-<strong>Net</strong> di Cleve<strong>la</strong>nd e il movimento del<strong>la</strong><br />

National Public Telecomputing <strong>Net</strong>work nacquero da un progetto di ricerca<br />

del 1984 condotta al<strong>la</strong> Case Western Reserve University. Tom Grundner con<br />

una so<strong>la</strong> linea telefonica realizzò un sistema di bacheche elettroniche<br />

definito St. Silicon's Hospital [Ospedale di San Silicio], dove i cittadini<br />

potevano porre domande a un gruppo di esperti di pubblica sanità e ricevere<br />

risposte entro ventiquattr'ore (Rheingold, 1994, pag. 312-13).<br />

Tom Grundner nel 1986 darà vita a uno tra i più significativi casi di reti<br />

civiche: Freenet, <strong>la</strong> Cornmunity <strong>Net</strong>work di Cleve<strong>la</strong>nd. La Freenet di<br />

Cleve<strong>la</strong>nd forniva informazioni e aree di discussione a carattere locale ma<br />

anche accesso a servizi base Internet (newsgroups ed e-mail) in modo<br />

gratuito. A partire dal<strong>la</strong> Freenet di Cleve<strong>la</strong>nd (che oggi conta 50 mi<strong>la</strong><br />

iscritti) hanno cominciato a nascere molte altre Freenet nel mondo<br />

(Gubitosa, 1998).<br />

Nel 1989 nasce l'associazione no-profit National Public Telecomputing<br />

<strong>Net</strong>work (NPTN) ad opera di T. Grundner con lo scopo di diffondere le<br />

Freenet nel mondo. Nel 1994 le Free<strong>Net</strong> sono le reti civiche o community<br />

network più diffuse e contano su un numero considerevole di utenti<br />

(Rheingold, 1994, pag. 312-13).<br />

Attualmente Free<strong>Net</strong> è anche un sistema di scambio ed anonimizzazione dei<br />

contenuti in Internet.<br />

A gennaio del 1994 apre De Digitale Stad (La Città Digitale), come<br />

risultato di una join venture tra De Balie e xs4all. DDS era una Free<strong>Net</strong>,<br />

un sistema libero che chiunque poteva usare. Lo scopo di DDS era di portare<br />

i politici ed i cittadini insieme in una comunità on-line.<br />

Nell'estate del 1994 nasce (finanziato dall'Unione Europea) il progetto<br />

del<strong>la</strong> Rete Civica di Bologna, con il servizio Iperbole. In una prima fase<br />

il servizio fornisce <strong>la</strong> posta elettronica gratuita ai cittadini bolognesi.<br />

Successivamente fornirà un servizio Full Internet gratuito al cittadino,<br />

mentre nel 1997 (con circa 15.000 utenti registrati) inizierà a diventare<br />

un servizio a pagamento con un costo molto concorrenziale sul mercato. La<br />

fornitura gratuita dei servizi internet da parte del Comune aveva scatenato<br />

le polemiche degli imprenditori privati che evidentemente non considerano<br />

<strong>la</strong> comunicazione mediata tramite internet un diritto del cittadino (B<strong>la</strong>si,<br />

1999, pag. 96).<br />

A settembre T. Tozzi a nome di Strano <strong>Net</strong>work presenta una proposta di Rete<br />

Civica al Comune di Firenze in cui si prefigura <strong>la</strong> fornitura gratuita<br />

dell'accesso alle reti telematiche (compresa internet) per le BBS<br />

fiorentine e i cittadini da parte del Comune di Firenze. Ad ottobre del

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