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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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serie di garbate interlocuzioni con gli organizzatori del Forum, i burloni<br />

mettono all'asta il sito beffa per 100 milioni. Gliene saranno offerti solo<br />

20 da un anonimo estimatore. Il sito, successivamente censurato è stato<br />

riprodotto in http://www.noglobal.org/ocse .<br />

Vaticano.org<br />

Queste beffe telematiche sono il pane quotidiano dei p<strong>la</strong>giaristi di<br />

www.0100101110101101.org, un gruppo di studenti iconoc<strong>la</strong>sti, esperti di<br />

comunicazione e net-artisti, che nel Dicembre 1999 si fanno conoscere in<br />

tutto il mondo per aver registrato il sito www.vaticano.org, riempiendolo<br />

coi messaggi urbi et orbi del papa "riveduti e corretti" con semplici<br />

taglia e incol<strong>la</strong> di testi di canzoni e delle stesse parole del Santo Padre.<br />

Al<strong>la</strong> divulgazione del sito segue una contesa con gruppi religiosi fitta di<br />

dichiarazioni e avvertimenti legali fino a che l'autorità per <strong>la</strong><br />

registrazione dei nomi di dominio decide di non rinnovare ai bolognesi <strong>la</strong><br />

concessione del nome vaticano.org "per oltrepassati limiti di tempo nel<br />

versamento del pagamento annuale per il dominio". ma i p<strong>la</strong>giaristi lo<br />

ripropongono all'indirizzo:<br />

http://www.0100101110101101.org/home/vaticano.org Il sito che corrisponde<br />

al nome vaticano.org è oggi tornato ai "legittimi proprietari".<br />

No Protest/No Profit<br />

I p<strong>la</strong>giaristi bolognesi, entrati in azione anche nell'ottobre del 2000 per<br />

sostenere <strong>la</strong> campagna anti-censura delle associazioni capitoline escluse<br />

dal<strong>la</strong> <strong>rete</strong> civica romana a causa del<strong>la</strong> diffusione di presunto materiale<br />

filo-pedofilo sui loro siti, sono gli stessi che hanno proposto una<br />

partico<strong>la</strong>re forma di protesta sul web insieme a The Thing Roma contro<br />

l'operato del comune che aveva voluto <strong>la</strong> chiusura dei siti<br />

www.ecn.org/thingnet delle associazioni componenti <strong>la</strong> <strong>rete</strong> civica.<br />

Dall'Ottobre 2000 il sito del Comune di Roma è raggiungibile anche<br />

dall'indirizzo www.0100101110101101.org. Se si prova a cliccare sul<strong>la</strong> targa<br />

simbolica S.P.Q.R. che permette l'ingresso ai contenuti del sito<br />

istituzionale, <strong>la</strong> targa "scappa". Inutile rincorrer<strong>la</strong> col mouse, <strong>la</strong> targa<br />

cambia colore, cambia posizione e forma, ma non si fa acchiappare. Dopo<br />

pochi secondi compare l'avviso a partecipare a un concorso piuttosto<br />

strano: The No Protest/No Profit Contest. Il concorso premia con dol<strong>la</strong>ri<br />

sonanti tutti quelli che inviano un originale documento di denuncia contro<br />

<strong>la</strong> censura operata dal Comune. I testi inviati, e-mail a rima baciata,<br />

satiriche, provocatorie o di carattere accademico-religioso, sono valutate<br />

da una giuria di esperti americani ed europei che assegnano ai vincitori un<br />

premio in denaro da restituire agli organizzatori per reinvestirlo in una<br />

nuova azione di protesta a favore del<strong>la</strong> libertà di comunicazione. Le email<br />

spedite sono state circa un migliaio ma solo dopo il contest si è scoperto<br />

che si trattava di una bur<strong>la</strong>.<br />

(r)Tmark è un gruppo di attivisti del<strong>la</strong> comunicazione che organizza<br />

campagne di sabotaggio mediatico nei confronti del<strong>la</strong> comunicazione politica<br />

e d'impresa. Famosi sono diventati il sito clone del candidato repubblicano<br />

G.W. Bush in cui veniva denunciato il carattere mercantile del<strong>la</strong> politica<br />

americana, o il rifacimento del sito del<strong>la</strong> Shell che informa gli internauti<br />

dei disastri ambientali, e umani, prodotti dal<strong>la</strong> politica di sfruttamento<br />

delle risorse petrolifere del centroafrica. Gli (r)Tmark hanno un modo<br />

partico<strong>la</strong>re di realizzare le loro campagne di sabotaggio mediatico,<br />

invitando tutti a proporre degli obiettivi da sabotare e raccogliendo

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