hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net
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Nel 1996 M. Castells scrive "The Information Age: Economy, Society and<br />
Culture".<br />
Nel 2000 N. Klein scrive "No Logo" (Klein, 2000).<br />
Nel 2001 P. Himanen scrive "L'etica hacker" in cui, citando K. Portenfield,<br />
riassume "<strong>la</strong> dipendenza generale del funzionamento di Internet e del<strong>la</strong> Rete<br />
dalle creazioni degli hacker, descrivendo cosa accadrebbe in pratica se i<br />
programmi degli hacker venissero ritirati: Più di metà dei siti Web su<br />
Internet scomparirebbero. (...) Scomparirebbero anche i newsgroup di<br />
Usenet. (...) Le e-mail non funzionerebbero." Molti altri programmi e<br />
funzioni di internet non sarebbero possibili, come, ad esempio, gli<br />
indirizzi dei domini come www.netaction.org, si dovrebbero scrivere come<br />
una sequenza di numeri tipo 199.201.243.200 (Himanen, 2001, pag. 157-8).<br />
1.2. La scienza istituzionale. le universita', i <strong>la</strong>boratori di ricerca, le<br />
istituzioni governative.<br />
Le ricerche sulle nuove tecnologie del<strong>la</strong> comunicazione nel settore<br />
scientifico ed istituzionale sono state un pozzo da cui attingere idee da<br />
sviluppare in ambiti sociali. Viceversa <strong>la</strong> scienza istituzionale è stata<br />
molto spesso influenzata dall'attività di personaggi o gruppi che si sono<br />
mossi al suo interno con un'attitudine decisamente non ortodossa e talvolta<br />
esplicitamente ispirata ad un'etica hacker. E l'attitudine hacker di alcuni<br />
personaggi o gruppi all'interno del<strong>la</strong> scienza ha avuto un ruolo decisivo<br />
per <strong>la</strong> nascita e lo sviluppo delle tecnologie telematiche.<br />
Per il tema del nostro libro e per comodità divulgativa, distinguiamo in<br />
questa sede tre aree differenti nel campo del<strong>la</strong> scienza: <strong>la</strong> ricerca del<strong>la</strong><br />
vita artificiale, le ricerche per portare <strong>la</strong> tecnologia al popolo e <strong>la</strong><br />
ricerca scientifica collettiva.<br />
Sviluppando il nostro percorso cercheremo di dimostrare come queste tre<br />
aree siano state un luogo di contaminazione reciproca tra attitudini<br />
differenti e come attraverso tale scambio entrambe le parti abbiano avuto<br />
vantaggi reciproci. Cercheremo anche di presentare alcuni casi in cui il<br />
mercato si è inserito in tali scambi per trarne profitti individuali, per<br />
incassare i frutti degli sforzi collettivi e di come nel fare ciò si rischi<br />
di mandare a rotoli una linea di progresso positiva per <strong>la</strong> collettività.<br />
Cibernetica, reti neurali, intelligenza e vita artificiale.<br />
Negli anni quaranta e cinquanta una branchia del<strong>la</strong> scienza ha cercato di<br />
risolvere attraverso il computer uno dei misteri che da sempre hanno<br />
affascinato l'umanità: il mistero del<strong>la</strong> vita. Per essere più precisi, con<br />
ambizioni meno ardite gli scienziati hanno semplicemente cercato di<br />
simu<strong>la</strong>re <strong>la</strong> vita attraverso i calco<strong>la</strong>tori. Indagando sul<strong>la</strong> mente umana gli<br />
scienziati hanno cercato di dimostrare che l'intelligenza umana funziona<br />
secondo dei procedimenti analoghi a quelli delle macchine (A). Se tale<br />
assunto fosse stato dimostrato era di conseguenza p<strong>la</strong>usibile il costruire<br />
un'intelligenza artificiale attraverso i computer. Di fatto le ricerche<br />
dell'intelligenza artificiale sono servite più a dimostrare l'incontrario,<br />
ovvero che mente umana e computer sono due cose ben differenti (Gardner,<br />
1985). Se un settore dell'intelligenza artificiale cercava di dimostrare<br />
l'assunto (A), un altro settore procedeva secondo un approccio inverso:<br />
cercava di costruire macchine il cui funzionamento fosse analogo a quello<br />
degli organismi biologici. Ad esempio, <strong>la</strong> cibernetica, teorizzata da N.<br />
Wiener nel 1948 (Wiener, 1948), ha cercato di scoprire quali fossero i<br />
meccanismi che permettevano ad un organismo vivente di autorego<strong>la</strong>rsi, di