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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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varie forze organizzate per erogarlo. [...] Ciò che è falso crea il gusto e<br />

si rafforza eliminando consapevolmente qualsiasi riferimento possibile<br />

all'autentico. E ciò che è autentico viene ricostruito più rapidamente<br />

possibile perché assomigli al falso>> (Rheingold, 1994, pag. 329-330).<br />

Al<strong>la</strong> fine degli anni sessanta nel n. 11 del<strong>la</strong> rivista "I.S."<br />

[Internazionale Situazionista] appare un lungo articolo di R. Vienet, dal<br />

titolo "I situazionisti e le nuove forme di azione contro <strong>la</strong> politica e<br />

l'arte". In esso sono formu<strong>la</strong>te esplicitamente e compiutamente delle<br />

ipotesi di <strong>la</strong>voro di sovversione del<strong>la</strong> comunicazione: - sperimentare il<br />

deturnamento dei fotoromanzi e dei manifesti pubblicitari; (...)-<br />

promuovere azioni di guerriglia dentro i mass-media (...) E' ancora<br />

possibile approfittare del fatto che gli studi del<strong>la</strong> radio e del<strong>la</strong><br />

televisione non sono vigi<strong>la</strong>ti. Oppure, più modestamente, ogni radioamatore<br />

può trasmettere su base di quartiere. In Danimarca per esempio un gruppo di<br />

dissidenti del PC [Partito Comunista] ha messo in piedi qualche anno fa una<br />

propria radio pirata. Delle false edizioni del tale o del ta<strong>la</strong>ltro<br />

periodico possono essere utili per disorientare il nemico. (...) Questo<br />

tipo di azioni non porteranno certo a degli sconvolgimenti irreparabili, ma<br />

potranno servire a fare chiarezza a a far sorgere coscienza. - mettere a<br />

punto dei comics situazionisti.- realizzare film situazionisti>> (Scelsi,<br />

1994, pag. 233).<br />

Nel 1970 uno dei primi collegamenti musicali via <strong>rete</strong>, realizzato da P.<br />

Grossi tra il Centro Pio Manzù di Rimini e l'ateneo pisano.<br />

Nel 1970 Nam June Paik, come molti altri artisti in quel periodo,<br />

costruisce un sintetizzatore elettronico di immagini televisive e non lo<br />

brevetta per permetterne l'utilizzo a chiunque.<br />

Il Falso come strumento di lotta<br />

Nel 1967 A.Hoffman, durante una delle maggiori dimostrazioni anti-guerra<br />

organizza un "Esorcismo del Pentagono", un'azione simbolica di protesta<br />

Hoffman che consisteva nel circondare il Pentagono in un sforzo di far<br />

lievitare <strong>la</strong> costruzione grazie al<strong>la</strong> combinata energia telepatica di tutti;<br />

in quest'occasione egli era a capo di più di 50.000 persone ed afferma:<br />

"pranks are symbolic warfare" (Rushkoff, 1994, pag. 263).<br />

Al<strong>la</strong> fine degli anni '60 A. Hoffman dimostra che <strong>la</strong> percezione del<strong>la</strong> realtà<br />

è realtà mettendo in giro una falsa notizia per cui lui sarebbe stato in<br />

grado di immettere dell'L.S.D. <strong>nelle</strong> tubature dell'acqua in S. Francisco in<br />

un modo tale che avrebbe provocato i suoi effetti su tutti i cittadini. Il<br />

sindaco di S. Francisco è costretto a smentire <strong>la</strong> notizia (Rushkoff, 1994,<br />

pag. 260; Re-Search, 1987, pag. 65-68).<br />

Nel 1974 G. Metzger usa il termine "Art Strike" per proc<strong>la</strong>mare uno sciopero<br />

dell'arte dal 1977 al 1980.<br />

Nel 1975 un "falso" libro di G. Sanguinetti scatena un caso editoriale e<br />

politico sve<strong>la</strong>to solo quando un anno dopo l'autore si sve<strong>la</strong> e afferma <strong>la</strong><br />

nascita del "falso politico". Seguiranno negli anni successivi diversi casi<br />

di falsi in stile situazionista tra cui le famose false testate<br />

giornalistiche di "Il Male" (una storia di questi "falsi politici" è<br />

riportata in Scelsi, 1994, pag. 234 e seguenti).<br />

Nel 1978 sul numero 292 de "Le Monde Diplomatique" appare un testo di P.<br />

Fabbri, semiologo al Dams dell'Università di Bologna, organizzatore insieme<br />

ad alcuni dei fondatori di radio Alice, del seminario sul<strong>la</strong> falsificazione,<br />

in cui si legge: "In effetti stavamo semplicemente praticando quel<strong>la</strong> che si

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