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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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L'Hack<strong>la</strong>b Firenze, un'altra delle esperienze italiane più radicali di<br />

informatica critica, è stato sgomberato nell'estate del 2001 dal<strong>la</strong> sua sede<br />

del Centro Popo<strong>la</strong>re Autogestito Firenze Sud, da tutti conosciuto come Cpa<br />

www.ecn.org/cpa.<br />

Il Cpa è stato il luogo del primo hackmeeting italiano e l'Hack<strong>la</strong>b<br />

fiorentino, da poco ricostituito nel<strong>la</strong> nuova sede del centro sociale, è un<br />

crocevia di culture digitali fra le più avanzate del<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>.<br />

www.firenze.hack<strong>la</strong>b.it<br />

Al progetto dell'hack<strong>la</strong>b hanno partecipato, a vario titolo, gli attivisti<br />

di Strano <strong>Net</strong>work www.strano.net, quelli del Firenze Linux User Group<br />

(Flug) www.firenze.linux.it e anche alcuni tra i fondatori<br />

dell'Associazione Software Libero www.softwarelibero.org che lì hanno<br />

intrecciato una fitta trama di incontri dedicati a discutere il ruolo dei<br />

media e dell'informazione <strong>nelle</strong> dinamiche sociali, come pure l'ingombrante<br />

presenza del grande fratello informatico e l'utilizzo del free software, ma<br />

anche argomenti di carattere specialistico come <strong>la</strong> programmazione in XML,<br />

l'Informatica Quantistica, i sistemi informatici Real Time, i Protocolli di<br />

Rete come l'IPv6, ed i corsi sull'accessibilità del web ai non vedenti.<br />

L'hack<strong>la</strong>b fiorentino è stato uno dei primi in Italia a porre <strong>la</strong> questione<br />

del diritto di accesso agli strumenti del comunicare come parte di un<br />

fondamentale diritto all'informazione, inteso come diritto ad essere<br />

contemporaneamente fruitori e produttori autonomi di informazione, in<br />

maniera assolutamente estranea alle modalità spettaco<strong>la</strong>ri dei media<br />

tradizionali e con l'obiettivo dichiarato di realizzare una comunicazione<br />

realmente orizzontale fra i soggetti sociali che concretamente <strong>la</strong><br />

producono. Ma diritto di accesso vuole anche dire disponibilità degli<br />

strumenti del comunicare per chi non li trova a casa e a scuo<strong>la</strong>, ed è per<br />

questo che quelli di Hack<strong>la</strong>b hanno realizzato, primi e unici in Italia, <strong>la</strong><br />

Banca degli organi Hardware, un magazzino di scambio di tutta <strong>la</strong><br />

"ferraglia" che serve a costruirsi una workstation e ad accedere al<strong>la</strong> <strong>rete</strong>,<br />

secondo un meccanismo che prevede il baratto di pezzi superflui - monitor,<br />

modem e schede di <strong>rete</strong>, etc - con altro materiale acquistabile solo a<br />

prezzi elevati nei negozi di informatica.<br />

Complementare a questa logica è stato il progetto "Ciclope" avviato<br />

dall'hack<strong>la</strong>b. Ciclope è un cluster di computer collegati con una <strong>rete</strong> di<br />

tipo ethernet che <strong>la</strong>vorano insieme ad uno stesso programma grazie ad una<br />

struttura che li coordina basata su computer con il sistema operativo<br />

Linux, sistema free e distribuito sul<strong>la</strong> <strong>rete</strong>. Lo scopo è quello di disporre<br />

di una supermacchina in grado di eseguire le operazioni che una singo<strong>la</strong><br />

workstation non potrebbe gestire. Tuttavia, sostengono quelli dell'hack<strong>la</strong>b,<br />

non è sufficiente avere un computer per comunicare. Innanzitutto ci vuole<br />

l'attitudine a scambiare, cooperare e imparare insieme.<br />

Per questo, facendo base al Cpa, hanno nel tempo cercato di contaminare<br />

luoghi sociali diversi dal Centro Sociale tenendo seminari all'Università,<br />

<strong>nelle</strong> Case del Popolo, <strong>nelle</strong> Biblioteche, per stimo<strong>la</strong>re un uso "non<br />

televisivo" del<strong>la</strong> <strong>rete</strong> e rovesciare il punto di vista di chi crede che gli<br />

hacker siano dei pericolosi criminali. Ma <strong>la</strong> cifra comune delle esperienze<br />

che si incontrano al Cpa è proprio <strong>la</strong> sperimentazione che salda gli<br />

interessi dei programmatori più impolitici con l'impegno sul versante dei<br />

diritti digitali proprio degli hacker sociali.<br />

È infatti al Cpa che, nell'estate del '98, è stato fatto un esperimento di<br />

televisione autogestita, <strong>la</strong> BoicoopTV che ha irradiato nell'etere il<br />

dibattito in corso all'hackmeeting www.ecn.org/hackit98 in cui sono stai

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