hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net
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le lotte sociali unendo strategie artistiche e intervento politico, media<br />
tattici e real life militance. http://free.freespeech.org/onlinedemo/uk/index.html<br />
No One is Illegal ha realizzato una protesta elettronica contro il business<br />
del<strong>la</strong> deportazione degli immigrati non rego<strong>la</strong>ri. Il target è stato <strong>la</strong><br />
compagnia aerea Lufthansa che in Germania organizza i voli per il<br />
rimpatrio.http://www.deportation-alliance.com<br />
Buy Nothing Day<br />
http://adbusters.org/campaigns/bnd<br />
Da otto anni, attraverso il loro sito, gli Adbusters www.adbusters.org<br />
invitano tutti a partecipare al Buy Nothing Day, <strong>la</strong> giornata del non<br />
acquisto, il 23 di novembre al termine del Giorno del Ringraziamento (il<br />
Thanksgiving), che in America è il giorno degli acquisti per antonomasia.<br />
I famosi culture jammers (agitatori culturali) nordamericani, specializzati<br />
nel<strong>la</strong> contropubblicità di alcool, sigarette, profumi e automobili, invitano<br />
tutti a dedicare il proprio tempo agli affetti anziché allo shopping. Da<br />
quando fu <strong>la</strong>nciata nel 1994, <strong>la</strong> giornata del non acquisto è diventata <strong>la</strong><br />
celebrazione del consumo consapevole e del vivere semplice. Replicata ogni<br />
anno, <strong>la</strong> campagna ha acceso un vasto dibattito, è stata presentata al<strong>la</strong><br />
radio e nei talk shows e si è fatta conoscere da tutti. Altrettanto<br />
fantasiosa è l'inziativa del Buy Nothing Day Contest, un premio per chi<br />
inventa <strong>la</strong> migliore contropubblicità. L'invito degli organizzatori è quello<br />
di rispondere al senso di inadeguatezza che <strong>la</strong> pubblicità induce - quando<br />
ci invita a riempire le nostre insicurezze comprando cose di cui non<br />
abbiamo bisogno - diventando consapevoli che il consumismo sfrenato ci<br />
rende responsabili dello sfruttamento intensivo delle risorse naturali.<br />
1997 The "Stop Bill Gates before it's too <strong>la</strong>te" campaign<br />
(This campaign was <strong>la</strong>unched on: december 20th 1997 - by: Peter Baaij -<br />
from: www.x-oc.com )<br />
The "Stop Bill Gates before it's too <strong>la</strong>te" campaign è una delle tante<br />
iniziative tese a contrastare il monopolio del software da parte del<strong>la</strong><br />
Microsoft sollecitando gli utilizzatori di personal computer a instal<strong>la</strong>re<br />
un software per <strong>la</strong> navigazione in Internet diverso da quello diffuso dal<strong>la</strong><br />
casa madre di Redmond, Windows Explorer.<br />
Come Con uno script che compare sullo schermo del proprio pc al<strong>la</strong><br />
connessione ai siti del<strong>la</strong> campagna, con un avviso, dentro un pop-up menu,<br />
che invita a leggerne e a condividerne le motivazioni ricordando che il<br />
monopolio è una minaccia al<strong>la</strong> concorrenza e all'innovazione e inoltre,<br />
mantiene surrettiziamente alti i costi del software. I promotori, certi che<br />
il monopolio dei software per accedere alle informazioni presenti sul web<br />
sia l'anticamera del controllo del traffico e dei dati su Internet,<br />
ritengono che, avendo Gates forzato le case produttrici di computer a<br />
vendere i loro pc con il browser preinstal<strong>la</strong>to - una iniziativa che gli ha<br />
causato un processo federale per essere contravvenuto alle leggi Anti<br />
Monopolio -, ha contribuito a rendere gli utenti di Windows ana<strong>la</strong>fabeti<br />
informatici, incapaci di scegliere e instal<strong>la</strong>re un browser alternativo a<br />
quello di Microsoft. Anche facendo accordi commerciali come quello del<br />
novembre 1997, quando <strong>la</strong> Times Warner e Disney decisero che alcuni loro<br />
prodotti fossero disponibili sul<strong>la</strong> <strong>rete</strong> soltanto usando Explorer. I