hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net
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41 "Punto Informatico", 4 dicembre del 2000.<br />
42 Comunicazione-Guerriglia. Tattiche di agitazione gioiosa e resistenza<br />
ludica all'oppressione, DeriveApprodi.<br />
1. Cronologia e Storia<br />
1.1. Alcune riflessioni teoriche sui Media e <strong>la</strong> Comunicazione<br />
Le ricerche sul concetto di "massa" tra <strong>la</strong> fine dell'ottocento e l'inizio<br />
del novecento, così come le analisi del marxismo sul<strong>la</strong> società delle merci<br />
e le analisi del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Francoforte fin dagli anni venti e quelle<br />
successive di Marcuse, favoriscono negli anni cinquanta e sessanta un clima<br />
culturale in cui <strong>la</strong> macchina per eccellenza, il computer, viene criticata<br />
di essere uno strumento di alienazione dell'individuo. Secondo il senso<br />
comune in quel periodo, lo sviluppo del progresso sociale prodotto<br />
dall'avvento dei computer nell'economia avrebbe ridotto le persone a dei<br />
numeri, dati indistinti di una generica massa che non avrebbe reso<br />
possibile all'individuo di crearsi e riconoscersi in un'identità propria.<br />
La letteratura del<strong>la</strong> prima metà del novecento si era scagliata contro le<br />
macchine, criticandone il conseguente eccesso di burocrazia e<br />
spersonalizzazione implicito nel loro uso negli ambiti del<strong>la</strong> produzione.<br />
L'IBM, International Business Machine, nata grazie allo sviluppo di<br />
macchine di calcolo per fare i censimenti veniva considerata un pachiderma<br />
il cui criptico funzionamento delle sue macchine era da una parte riservato<br />
ad un'elité, mentre dall'altra non era a misura d'uomo. Uno dei dubbi verso<br />
i calco<strong>la</strong>tori era quello del rischio che tali macchine avrebbero favorito<br />
<strong>la</strong> massificazione degli individui ignorandone i bisogni specifici. Il<br />
timore era quello che P. Levy ha sintetizzato nel suo saggio "Cybercultura"<br />
come il rischio di non riuscire ad ottenere un'universalità che non fosse<br />
esente allo stesso tempo dal totalitarismo. C'era fin da allora una diffusa<br />
richiesta di diventare soggetti attivi sia nel<strong>la</strong> sfera del <strong>la</strong>voro che in<br />
quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> comunicazione. Non essere considerati numeri, ovvero semplici<br />
esecutori di ordini impartiti da una macchina, schiavi dunque del<strong>la</strong><br />
macchina stessa, bensì soggetti le cui attività fossero espressione delle<br />
proprie scelte personali.<br />
Su questo senso diffuso fa breccia <strong>la</strong> richiesta di interattività sia <strong>nelle</strong><br />
attività <strong>la</strong>vorative che in ogni altra occupazione sociale.<br />
Una richiesta che si afferma anche grazie ad una situazione di crisi del<br />
sistema di produzione fordista che evidenzia i suoi limiti e l'incapacità<br />
di coordinare attraverso una pesante burocrazia gerarchica i vari sistemi<br />
di produzione. Un sistema di produzione in cui gli operai delle fabbriche