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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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invece di essere soltanto un browser/provider di informazioni collegato a<br />

un sistema di posta elettronica. Mentre lo Xanadu di Nelson era chiaramente<br />

un'utopia visionaria, il potenziale reale di Internet, così come lo vedeva<br />

Nelson, sta nel<strong>la</strong> ricombinazione di tutta l'informazione e di tutta <strong>la</strong><br />

comunicazione esistente sul<strong>la</strong> base di scopi specifici decisi in tempo reale<br />

da ciascun utente/produttore dell'ipertesto. La ricombinazione è fonte di<br />

innovazione (Castells, 2001, pag. 122).<br />

Dice Berners-Lee: "il Web è una creazione sociale più che tecnica. L'ho<br />

progettato per un effetto sociale -aiutare <strong>la</strong> gente a <strong>la</strong>vorare insieme- e<br />

non come un giocattolo tecnico. Lo scopo finale del Web è quello di<br />

sostenere e migliorare <strong>la</strong> nostra vita in <strong>rete</strong> nel mondo" (Himanen, 2001,<br />

pag. 136).<br />

Dal punto di vista storico, il concetto di ipertesto sembra emergere da tre<br />

linee di ricerca differenti. Per Bush il problema principale è <strong>la</strong> crescita<br />

dei dati (records) di cui gli operatori devono tenere conto. Per Nelson il<br />

problema fondamentale è il modo in cui il sistema editoriale può venire<br />

riformato dalle nuove tecnologie dell'informazione. Per figure come D.<br />

Engelbart e Tim Berners-Lee il tema centrale è quello degli strumenti di<br />

col<strong>la</strong>borazione e coordinamento di gruppi di <strong>la</strong>voro (B<strong>la</strong>si, 1999, pag. 69).<br />

Nel 1992 viene fondata ISOC, Internet Society, una organizzazione<br />

internazionale non governativa che ha come obiettivo <strong>la</strong> definizione e<br />

l'evoluzione degli standard Internet, <strong>la</strong> raccolta di documenti sul<strong>la</strong> storia<br />

del<strong>la</strong> <strong>rete</strong> e il coordinamento delle attività internazionali per facilitare<br />

lo sviluppo e <strong>la</strong> diffusione dell'Internet in tutti i paesi del mondo<br />

(Gubitosa, 1998). Per combattere <strong>la</strong> logica del networking esclusivo, alcuni<br />

hacker difendono l'obiettivo di un networking inclusivo. A questo proposito<br />

opera l'istituzione hacker collocata al cuore dello sviluppo del<strong>la</strong> Rete,<br />

l'Internet Society. La sua etica si riassume in questo principio: "Nessuna<br />

discriminazione nell'uso di Internet sul<strong>la</strong> base di razza, colore, genere<br />

(sessuale), linguaggio, religione, opinioni politiche o di altro tipo,<br />

origini nazionali o sociali, proprietà, censo o altre condizioni sociali".<br />

L'Internet Society sostiene <strong>la</strong> diffusione del<strong>la</strong> Rete e l'insegnamento delle<br />

competenze del network a tutti coloro che sono stati tagliati fuori dallo<br />

sviluppo, dalle imprese e dai governi (Himanen, 2001, pag. 100).<br />

Nel 1994 T. Berners-Lee fonda il W3C (World Wide Web Consortium)<br />

un'organizzazione no-profit per l'e<strong>la</strong>borazione di protocolli comuni rivolti<br />

al miglioramento del web che vede <strong>la</strong> partecipazione attiva di programmatori<br />

di tutte le case software coinvolte nel mercato del web per introdurre e<br />

imporre standard de facto. Il risultato è un'innovazione continua degli<br />

standard base del sistema (B<strong>la</strong>si, 1999., pag. 77).<br />

1.3. Le Utopie Californiane<br />

Le utopie californiane degli anni sessanta hanno avuto una forte influenza<br />

su un differente approccio alle nuove tecnologie del<strong>la</strong> comunicazione.<br />

Da una parte vi è stata una forte spinta verso l'idea di coevoluzione,<br />

ovvero di un'evoluzione comunitaria frutto di uno scambio cooperativo e<br />

mutuale tra le parti sociali. Il modello comunitario veniva proposto in<br />

alternativa a quello di società secondo approcci tra loro molto differenti.<br />

Ad un'idea di vita comunitaria non contaminata dalle nuove tecnologie, con<br />

il passare degli anni si aggiungeva una scelta di vita comunitaria virtuale<br />

realizzata attraverso le nuove tecnologie (vedi"Fare comunità" nel capitolo<br />

1).

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