hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net
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comunque differente da quel<strong>la</strong> gerarchica delle radici di un albero. Vi si<br />
leggono delle affermazioni profetiche sulle forme di contaminazione<br />
attraverso cui si sviluppa il rizoma, applicandole ad un'idea di<br />
decentramento del senso, ovvero al<strong>la</strong> dipendenza del senso non da un codice<br />
o un ordine prestabilito, bensì dal<strong>la</strong> molteplicità connessa. Secondo il<br />
principio di connessione e d'eterogeneità "qualsiasi punto del rizoma può<br />
essere collegato con qualunque altro", non esiste un centro e un ordine<br />
prestabilito. "Non si ha più una tripartizione tra un campo di realtà, il<br />
mondo, un campo di rappresentazione, il libro, ed un campo di soggettività,<br />
l'autore. Ma un concatenamento mette in re<strong>la</strong>zione certe molteplicità prese<br />
in ciascuno di questi ordini, cosicché un libro non ha il suo seguito nel<br />
libro successivo, né il suo oggetto nel mondo, né il suo soggetto in uno o<br />
più autori. In breve ci sembra che lo scrivere non verrà mai fatto<br />
abbastanza in nome di un di fuori. Il di fuori non ha immagine, ne<br />
significazione, né soggettività. Il libro, concatenamento con il di fuori,<br />
contro il libro-immagine del mondo" (Deleuze e Guattari, 1976).<br />
Nel 1978 viene coniato in Francia il termine télématique (contrazione di<br />
télécommunications e informatique). Viene presentato in Francia da S. Nora<br />
e A. Minc il rapporto "L'informatisation de <strong>la</strong> societé". Il rapporto,<br />
richiesto dal Presidente Valery Giscard d'Estaing, prevedeva che "in futuro<br />
avrà luogo una computerizzazione sociale di massa, che si diffonderà nel<strong>la</strong><br />
società come l'elettricità. (...) Il dibattito si incentrerà sul<strong>la</strong><br />
interconnettività. (...) Il potere sarà in mano a chi crea le reti e a chi<br />
control<strong>la</strong> i satelliti". (...) Non mancarono di rilevare che "<strong>la</strong> telematica,<br />
a differenza dell'elettricità, non fa circo<strong>la</strong>re una corrente inerte, ma<br />
informazioni, ossia potere" e che "avere il controllo del<strong>la</strong> <strong>rete</strong> è pertanto<br />
un obiettivo essenziale. Perciò occorre che <strong>la</strong> struttura venga concepita<br />
nell'ambito di un sevizio pubblico" (S. Nora e A. Minc in Rheingold, 1994,<br />
pag. 263-64).<br />
Nel 1980 A. Toffler scrive "The Third Wave". Secondo A. Toffler <strong>la</strong> nostra<br />
società non è basata sul<strong>la</strong> gerarchia, ma sul decentramento, non sul<strong>la</strong><br />
rigidità, ma sul<strong>la</strong> fluidità (Scelsi, 1990, pag. 39).<br />
Nel 1980 esce il libro "Goodbye Gutenberg: the newspaper revolution of the<br />
1980s" di A. Smith in cui egli definisce le tecniche elettroniche come <strong>la</strong><br />
terza rivoluzione delle comunicazioni, intendendo che <strong>la</strong> prima è stata<br />
l'invenzione del<strong>la</strong> scrittura (...) e <strong>la</strong> seconda quel<strong>la</strong> portata da Gutenberg<br />
con <strong>la</strong> tecnica di stampa a caratteri mobili. (...) Ricordando che<br />
Alessandria d'Egitto è stata <strong>la</strong> sede del<strong>la</strong> più grande biblioteca del mondo<br />
antico, Smith afferma, con un immagine molto suggestiva, che le modalità di<br />
conoscenza interattive proprie dell'età elettronica possono essere<br />
paragonate ad una nuova Alessandria "elettronica", unificata ma<br />
universalmente accessibile, in cui si realizza un migliore equilibrio fra<br />
ciò che è stato accumu<strong>la</strong>to in passato e ciò che si deve aggiungere nel<br />
presente. Si può concludere che <strong>la</strong> telematica rappresenta il superamento<br />
delle tradizionali distinzioni fra i diversi media, ed in partico<strong>la</strong>re fra<br />
mezzi stampati e mezzi elettronici. In futuro l'interattività modificherà<br />
in senso partecipativo il rapporto fra produttori dei programmi, gestori<br />
dei mezzi e utenti del servizio con un ridisegno del panorama culturale di<br />
massa (Glucksmann, 1982, pag. 247-249).<br />
Nel 1982 G. Richeri scrive "L'universo telematico. Il <strong>la</strong>voro e <strong>la</strong> cultura<br />
del prossimo domani".<br />
Nel 1982 R. Glucksmann scrive "Telematica. Dal viewdata all'office<br />
automation" in cui, cosciente delle conseguenze sociali messe in atto dal<strong>la</strong>