hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net
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Talvolta i virus più pericolosi non sono quelli informatici bensì quelli<br />
del<strong>la</strong> mente, ovvero quelle strategie del linguaggio che sono in grado di<br />
contaminare e diffondere idee in modo più o meno consapevole per coloro che<br />
le ricevono o le diffondono. Studi sulle strategie subliminali sono stati<br />
fatti in diversi settori ed hanno avuto anche le loro espressioni in vari<br />
ambiti dell'espressione culturale56. Inoltre è stata molto propagandata in<br />
certi ambienti underground <strong>la</strong> teoria dei memi introdotta nel 1976 da<br />
Dawkins (Dawkins, 1976) uno scienziato che si occupa di genetica e di<br />
teorie evolutive. In tale teoria i memi sono l'equivalente dei geni nel<strong>la</strong><br />
mente umana, ovvero <strong>la</strong> capacità delle idee di autoriprodursi, control<strong>la</strong>ndo<br />
in tal modo l'evoluzione del<strong>la</strong> specie umana (vedi anche Rushkoff, 1994;<br />
Brodie, 2000; Ianneo, 1999).<br />
Le Jamming Culture, descritte da autori come M. Dery o N. Klein, in realtà<br />
teorizzano più l'aspetto dell'interferenza cognitiva che non quello<br />
dell'interferenza materiale. Dunque l'attenzione verso certe strategie non<br />
va posto sugli aspetti del sabotaggio materiale, quanto sul<strong>la</strong> manipo<strong>la</strong>zione<br />
delle idee. E su tale capitolo si apre un universo storico di interferenze<br />
fatte dagli e negli ambiti più disparati, non dunque semplicemente da<br />
un'area dell'underground telematico (vedi capitolo 1), quanto<br />
principalmente da ogni forma di potere che usa gli strumenti del<strong>la</strong><br />
comunicazione per alienare gli individui. E' contro tali strategie che le<br />
jamming culture, così come una lunga tradizione prima di esse, si pongono<br />
nell'ottica di restituire consapevolezza all'individuo e liberarne <strong>la</strong><br />
coscienza.<br />
La lotta sul piano del<strong>la</strong> comunicazione è stata dunque da sempre uno dei<br />
principali luoghi del fare politica.<br />
L'hacker art e più in generale tutto il filone antagonista del<strong>la</strong> net art,<br />
così come altre sperimentazioni tecnologiche artistiche, hanno portato<br />
avanti anche quel tipo di obbiettivi <strong>nelle</strong> reti telematiche.<br />
In partico<strong>la</strong>re certe forme estreme come il p<strong>la</strong>giarismo od altre ancora<br />
hanno portato avanti una strategia di voluta falsificazione. Uno strano e<br />
da molti non condiviso paradosso per cui così come c'è chi difende <strong>la</strong> pace<br />
attraverso l'uso delle armi, c'è chi difende <strong>la</strong> verità attraverso l'uso del<br />
falso.<br />
Ma una posizione di aperta contrapposizione tra vero e falso non appartiene<br />
realmente all'<strong>hacktivism</strong>, che si situa in un ambito più sfumato che può<br />
essere fatto corrispondere al<strong>la</strong> tradizione dello scetticismo. L'azione si<br />
limita allo sve<strong>la</strong>mento del falso, senza proseguire nel<strong>la</strong> rivendicazione del<br />
vero.<br />
Dada, avanguardia storica di riferimento di molte delle pratiche descritte<br />
in questo libro, non si limita ad andare contro l'arte del Pa<strong>la</strong>zzo, ma va<br />
contro <strong>la</strong> stessa arte Dada. Il "Primo manifesto Dada in lingua tedesca"<br />
letto da R. Huelsenbeck a Berlino nell'aprile del 1918 termina con <strong>la</strong> frase<br />
"Essere contro questo manifesto significa essere dadaista" (R. Huelsenbeck<br />
in Schwarz, 1976, pag. 98).<br />
Le Avanguardie Storiche<br />
Gli anni '50 e '60 vedono lo sviluppo di forme artistiche in cui viene<br />
stravolto il rapporto autore-spettatore e in cui il media viene usato come<br />
mezzo di comunicazione bidirezionale control<strong>la</strong>to e prodotto dall'utente<br />
stesso (Fadda, 1999, pag. 66-68). Eccone solo alcuni esempi.