hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net
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I centri sociali autogestiti (Csa) sono tra gli attuali luoghi del fare<br />
collettivo e del<strong>la</strong> difesa dei diritti. Prodotti del<strong>la</strong> politica dei<br />
movimenti degli anni Sessanta, i Csa sono oggi in Italia luoghi in cui si<br />
creano le infrastrutture e si forniscono le competenze per dare a chiunque<br />
<strong>la</strong> possibilità di partecipare allo scambio dei saperi on-line. È il caso,<br />
ad esempio, del Forte Prenestino a Roma che dal 1999 ha creato<br />
un'infrastruttura telematica dedicata a questo scopo, organizzando nel<br />
frattempo corsi gratuiti per l'apprendimento dell'uso del computer e delle<br />
reti. Come il Forte Prenestino moltissimi altri Csa nel territorio<br />
nazionale ed internazionale forniscono questi servizi gratuiti, fungendo in<br />
certi casi da avanguardia sul territorio, in altri casi sopperendo ai<br />
limiti che le reti civiche e le istituzioni spesso manifestano in questo<br />
settore.<br />
È sempre nell'area dei Csa che in Italia ha preso piede <strong>la</strong> forma<br />
dell'organizzazione col<strong>la</strong>borativa on-line di manifestazioni e meeting. È il<br />
caso ad esempio del meeting "Immaginario tecnologico di fine millennio"<br />
tenutosi a Padova nel 1993, a cura del<strong>la</strong> Libreria Calusca, ma preceduto da<br />
una fitta serie di discussioni on-line sulle tematiche del convegno in<br />
alcune reti come <strong>la</strong> Cybernet e l'Ecn. Una pratica ripetuta per il convegno<br />
"Diritto al<strong>la</strong> comunicazione nello scenario di fine millennio", organizzato<br />
da "Strano <strong>Net</strong>work" al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di<br />
Prato, nel febbraio del 1995 attraverso una "conferenza ipermediale"<br />
preparatoria svoltasi <strong>nelle</strong> solite reti telematiche nell'autunno del 1994.<br />
Una modalità che attraverso specifiche mailing list è divenuta <strong>la</strong> prassi<br />
per <strong>la</strong> realizzazione degli "Hackmeeting" italiani svoltisi annualmente a<br />
partire dal 1998 a oggi. Queste forme col<strong>la</strong>borative evitano un vertice che<br />
piloti gli eventi e riconoscono ad ognuno <strong>la</strong> possibilità di proporre in<br />
modo autonomo un proprio micro-evento all'interno dell'evento generale.<br />
Per concludere, i diritti non si difendono solo attraverso il rispetto<br />
delle leggi, ma anche attraverso i processi culturali e linguistici. Così<br />
come profetizzato nel progetto Xanadu di T. Nelson, il World Wide Web di T.<br />
Berners-Lee è il luogo del<strong>la</strong> decentralizzazione tanto dell'organizzazione,<br />
quanto dei processi semiotici insiti nei saperi collettivi. È il luogo dove<br />
l'organizzazione e <strong>la</strong> codificazione dei saperi non avviene per<br />
c<strong>la</strong>ssificazioni gerarchiche verticali, ma attraverso collegamenti e rimandi<br />
semantici orizzontali, paralleli e simultanei. Non vi è inoltre un uso<br />
del<strong>la</strong> lingua che rimanda a una cultura specifica depositaria del senso,<br />
bensì, essendo <strong>la</strong> <strong>rete</strong> usata trasversalmente da più culture (sebbene a<br />
dominanza occidentale) i discorsi che emergono al suo interno sono<br />
fortemente polisemici. Questo, grazie al<strong>la</strong> possibilità da parte di tutti di<br />
partecipare non solo leggendo, ma anche scrivendo; difatti, se ciò viene a<br />
mancare il risultato ridiventa analogo a quello dei tradizionali media<br />
broadcast quali <strong>la</strong> televisione, <strong>la</strong> radio e per certi aspetti il libro, in<br />
cui un determinato prodotto culturale viene semplicemente esportato in<br />
altre culture. Il perseguimento dell'uguaglianza tra individui e popoli<br />
dipende dunque anche dal tipo di tecnologia attraverso cui viene resa<br />
possibile <strong>la</strong> comunicazione. È intorno alle possibilità fornite dallo<br />
strumento che <strong>la</strong> comunità deve confrontarsi per far emergere quegli accordi<br />
che ne permettano un utilizzo paritario ad ogni suo componente.<br />
La mente umana, l'identità e l'intelligenza collettiva13<br />
L'intelligenza collettiva non è semplicemente un modo di <strong>la</strong>voro collettivo.<br />
È anche una modalità operativa di conoscenza del mondo. Di fatto non