hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net
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messaggi in <strong>rete</strong> a firma Luther Blisset. Il progetto si sviluppa<br />
contemporaneamente non solo nell'ambiente del<strong>la</strong> mail art e delle reti<br />
telematiche, ma anche in quello dei media in generale così come in ogni<br />
possibile azione del quotidiano. Ciò da luogo ad una improvvisa esplosione<br />
del fenomeno a livello nazionale ed internazionale che renderà in poco<br />
tempo Luther Blisset un personaggio pubblico noto a chiunque, le cui azioni<br />
sono riportate e recensite sui maggiori media mainstream.<br />
Tra le azioni del 1994, Luther Blissett opera una beffa ai danni del<strong>la</strong><br />
trasmissione televisiva "Chi l'ha visto" che si mette sulle tracce di un<br />
inesistente Harry Kipper.<br />
Nel 1995 parte Radio Blissett a Roma e Bologna. A Roma <strong>la</strong> polizia in<br />
borghese spara in aria per fermare <strong>la</strong> "deriva psicogeografica" in autobus<br />
dell'Associazione Psicogeografica Romana. Esce il libro di Luther Blissett<br />
"Mind Invaders", Castelvecchi editore ed esce il numero 0 del<strong>la</strong> fanzine<br />
"Luther Blissett. Rivista di guerra psichica e adunate sediziose".<br />
Nel 1996 esce il libro di Luther Blissett "Totò, Peppino e <strong>la</strong> Guerra<br />
Psichica" AAA edizioni.<br />
Nel 1996 <strong>la</strong> Mondadori casca in una trappo<strong>la</strong> pubblicando il libro "<strong>Net</strong><br />
generation" a firma Luther Blissett. Lo stesso anno V. Baroni pubblica<br />
"Luther Blisset uomo dell'anno".<br />
Nel 1997 esce il libro di Luther Blissett "Lasciate che i bimbi",<br />
Castelvecchi editore. Lo stesso anno un magistrato sporge quere<strong>la</strong> in<br />
re<strong>la</strong>zione all'uscita di un libro curato dal Luther Blisset Project (sono<br />
coinvolti Helena Velena, Castelvecchi e un provider).<br />
Nell'estate del 1999 al<strong>la</strong> biennale di Venezia partecipa un'artista serbo<br />
inesistente: Darko Maver. L'operazione mediale di fantasia realizzata da<br />
0100101110101101.org vuole mettere in risalto le contraddizioni del sistema<br />
dell'arte attraverso l'uso strategico dei media. Lo stesso gruppo viene<br />
privato qualche mese dopo del dominio vaticano.org (copia infedele e nello<br />
stile neosituazionista di stampo blissettiano del sito ufficiale del<strong>la</strong><br />
santa sede) contenente brani eretici, testi degli 883 ed altro, mimetizzati<br />
ad arte fra encicliche e lettere apostoliche.<br />
EntarteteKunst nasce dal Luther Blissett Project per diffondere le<br />
strategie di guerriglia comunicativa e di p<strong>la</strong>gio.<br />
Nel 2000 uno dei Luther Blissett è tra i fondatori del <strong>Net</strong>_Institute.<br />
I Media Come Strumento di Protesta<br />
Dal<strong>la</strong> fine degli anni sessanta nell'underground e nei movimenti il video<br />
diventa uno strumento per determinare il cambiamento sociale e l'intervento<br />
attivo delle persone. Il videotape diventa cioè uno strumento di lotta.<br />
Nascono dunque collettivi di video underground e il video viene usato per<br />
fare informazione dal basso e in modo collettivo. Il video diventa il mezzo<br />
che permette una liberazione estetica dell'individuo. Nel 1971 M. Shamberg<br />
e il gruppo Raindance scrivono Guerril<strong>la</strong> Television che diventa il<br />
manifesto del video di movimento in cui si dichiara l'esigenza di una<br />
televisione decentralizzata fatta dal<strong>la</strong> gente per <strong>la</strong> gente (Fadda, 1999,<br />
pag. 70, 112 e 119-120).<br />
Il videotape inizia ad essere usato come strumento politico nell'occasione<br />
di campagne elettorali realizzate collettivamente.<br />
Nel 1974 nasce in Italia il Laboratorio di Comunicazione Militante. Il<br />
Laboratorio di Comunicazione Militante usa il video per sve<strong>la</strong>re e criticare