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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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controlled media(s) altogether. As a reaction to highly centralized media<br />

sources, these disruptive actions create media vectors (or coverage) of<br />

their own, allowing those engaging in these actions (defacements) some<br />

modicum of voice and agency. The actors in this conflict therefore are<br />

media participants and not merely consumers, which I might suggest is a<br />

motive at the center of all activist movements in an era where much of the<br />

shape of social reality is determined by competing media(s): books,<br />

newspapers, pamphlets, radio, and, of course, the Internet. (Will Taggart)<br />

Tra le pratiche che assolvono tali obiettivi vi è il detournement, il<br />

p<strong>la</strong>giarismo, l'art strike, ecc. La maggior parte delle tematiche sviluppate<br />

in queste pratiche sono rivolte a smascherare l'ideologia dominante e il<br />

rifiuto dell'oggetto merce.<br />

Guerriglia del<strong>la</strong> Comunicazione (Azioni di sabotaggio dell'immaginario<br />

contemporaneo)<br />

Uno dei pi<strong>la</strong>stri del<strong>la</strong> società disciplinare, secondo Foucalt, è l'ordine<br />

del discorso, ordine che stabilisce chi ha diritto di paro<strong>la</strong> e chi no in un<br />

dato contesto, e che riflette i modi dell'inclusione o dell'esclusione<br />

sociale poiché stabilisce i criteri di partecipazione e appartenenza<br />

attraverso cui i gruppi sociali definiscono se stessi.<br />

L'ordine del discorso secondo il filosofo francese è un processo che si<br />

autoperpetua attraverso l'interiorizzazione di norme re<strong>la</strong>zionali e regole<br />

sociali apprese nei luoghi del<strong>la</strong> socializzazione primaria - casa scuo<strong>la</strong><br />

famiglia, oratorio - e che, perfezionate sul luogo di <strong>la</strong>voro, nei circuiti<br />

del consumo e <strong>nelle</strong> istituzioni totali, in genere sfociano nel conformismo,<br />

nell'autodisciplina e nel controllo reciproco.<br />

Sovvertire l'ordine del discorso è al<strong>la</strong> base dell'idea del rovesciamento<br />

del<strong>la</strong> "grammatica culturale" - che definisce modi, tempi e ruoli del<br />

soggetto comunicazionale - proposta dal libro Comunicazione-Guerriglia.<br />

Tattiche di agitazione gioiosa e resistenza ludica all'oppressione42.<br />

Nel libro, Sonja Brunzels, Luther Blisset e l'autonome a.f.r.i.k.a. gruppe,<br />

passano in rassegna i mille modi di rompere e superare i modelli del<strong>la</strong><br />

grammatica culturale dominante - intesa come sistema di regole che<br />

struttura <strong>la</strong> comunicazione secondo rapporti di potere e di comando col loro<br />

seguito di valori e convenzioni sociali - per descrivere principi ed<br />

effetti del<strong>la</strong> comunicazione-guerriglia applicata ai temi di grande<br />

rilevanza politica come l'ambiente, <strong>la</strong> salute, <strong>la</strong> guerra, e <strong>la</strong> libertà<br />

d'espressione. Una sorta di manuale per <strong>la</strong> decostruzione delle regole del<strong>la</strong><br />

comunicazione sociale in grado di dar voce alle parole dissidenti degli<br />

individui che non si rassegnano all'ordine del discorso dominante affinché<br />

diventino capaci di comunicare in maniera politicamente efficace grazie<br />

all'esempio dei franchi tiratori semiotici descritti nel libro.<br />

Secondo gli autori, <strong>la</strong> decostruzione del<strong>la</strong> grammatica culturale può<br />

avvenire in molti modi. La strategia che punta all'occupazione e al<br />

possesso di spazi d'azione ricollocando i soggetti sociali secondo rapporti<br />

di forza loro favorevoli è estranea al concetto di comunicazione<br />

guerriglia, che, attraversando continuamente le frontiere mobili del<strong>la</strong><br />

comunicazione, si prende gioco del potere e ne stravolge i meccanismi,<br />

creando nuove concatenazioni di senso in luoghi da cui poi si ritira.<br />

Invalidare le strategie di produzione del consenso attuate dal potere<br />

prefigura una strategia che possa diventare patrimonio collettivo di<br />

resistenza culturale ed è il primo obiettivo del<strong>la</strong> comunicazioneguerriglia.

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