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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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iconosciute intorno a tale visione del mondo. Di contro però i media hanno<br />

approfittato per intessere colorate, quanto assurde, descrizioni dei<br />

comportamenti e delle finalità hacker basandosi su talune rappresentazioni<br />

estreme dei protagonisti del<strong>la</strong> letteratura cyberpunk sfuggita al controllo<br />

dei loro stessi fondatori. La confusione tra finzione e realtà mentre<br />

produceva seduzione, creava anche confusione tra chi faceva hacking sociale<br />

e chi inseguiva mondi narrati e forniva ai media lo strumento per creare<br />

consenso intorno al<strong>la</strong> repressione.<br />

Secondo T. Leary, il modello del cyberpunk deriva dal mito di Prometeo che<br />

rubò il fuoco degli dèi e lo diede all'umanità. Quetzalcoatl, dio del<strong>la</strong><br />

civiltà Atzeca, insegnava le scienze e le arti al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione. Nei miti<br />

vengono entrambe puniti per questo. Al<strong>la</strong> base dell'etimologia del termine<br />

cyber vi è un significato originario nel greco (kubernetes) che è quello di<br />

"pilota", "timoniere", associato ad un'idea di autosufficienza ed<br />

indipendenza individuale. Nel <strong>la</strong>tino il significato del termine viene<br />

tradotto in "governare", "control<strong>la</strong>re". Nel<strong>la</strong> Cibernetica di N. Wiener il<br />

termine assume il significato di teoria del controllo e del<strong>la</strong> comunicazione<br />

nei sistemi meccanici e biologici13. Si perde dunque il significato<br />

originario di autopoiesi ed autoorganizzazione che invece intellettuali<br />

come Maturana e Vare<strong>la</strong> tenteranno di recuperare. M. Foucault e <strong>la</strong> filosofia<br />

francese hanno recentemente sottolineato l'importanza del linguaggio e<br />

del<strong>la</strong> semiotica nel determinare comportamenti e strutture sociali umani, al<br />

punto che se cambiate il linguaggio, cambiate <strong>la</strong> società.. Il recupero del<br />

significato originale del termine cyberpunk viene dunque fatto da un<br />

movimento di persone che cercano attraverso di esso di creare un nuovo<br />

modello di società dove gli individui sono in grado di autogestirsi <strong>la</strong><br />

propria vita (Leary, 1988, pag. 63).<br />

Ma veniamo dunque a ripercorrere questa parziale storia dell'hackeraggio<br />

sociale e del cyberpunk, considerando che di quest'ultimo non è nostro<br />

interesse raccontare gli aspetti letterari, riguardo a cui rimandiamo a<br />

testi quali: Sterling, 1986; AA.VV., 1989; Scelsi, 1990; o i moltissimi<br />

testi di A. Caronia che in Italia è un punto di riferimento ed è stato un<br />

vero e proprio precursore; D. Brolli, F. Giovannini e molti altri ancora.<br />

Nel 1972 S. Brand scrive il primo articolo sul<strong>la</strong> storia dell'hacking su<br />

"Rolling Stone". Nel<strong>la</strong> seconda metà degli anni settanta l'hackeraggio<br />

comincia a diffondersi in america in modo diffuso.<br />

Nel 1975 Raphael Finkel realizza "The Jargon Files", un file che viene<br />

compi<strong>la</strong>to collettivamente in <strong>rete</strong> e che contiene al suo interno un<br />

dizionario vasto e completo sul gergo, <strong>la</strong> cultura, le leggende e le<br />

abitudini degli Hacker . .<br />

All'inizio degli anni ottanta esce a Londra il n. 1 del<strong>la</strong> fanzine Vague.<br />

Tale fanzine sarà un forte mezzo di diffusione delle culture underground<br />

internazionali con un taglio anarco-situazionista ed una buona dose di<br />

antagonismo sociale. Al suo interno appariranno degli articoli con una<br />

visione molto radicale del<strong>la</strong> cultura cyberpunk.<br />

A San Francisco nel 1981 esce il primo numero di "Processed world" una<br />

fanzine centrata sugli aspetti critici delle nuove tecnologie. In quel<br />

periodo intorno alle nuove tecnologie si stava riorganizzando in modo<br />

determinante l'economia e il mondo del <strong>la</strong>voro occidentale. Ciò avveniva in<br />

una situazione di mancanza di regole che ne rego<strong>la</strong>ssero lo sviluppo e

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