hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net
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migliorarne il funzionamento - attraverso <strong>la</strong> cooperazione e il libero<br />
scambio di informazioni tra i programmatori - sia <strong>la</strong> condivisione del<br />
sapere che ne risulta per dare a tutti accesso illimitato al<strong>la</strong> conoscenza<br />
in essi incorporata.<br />
Activism in senso stretto è il termine americano che indica le modalità<br />
dell'organizzazione e del<strong>la</strong> propaganda politica proprie dei movimenti<br />
politici di base (grassroots movements) e, in partico<strong>la</strong>re, indica le forme<br />
dell'azione diretta come i sit-in, i cortei, i picchetti, il boicottaggio<br />
delle merci e dei consumi, l'occupazione di stabili e di strade,<br />
l'autogestione degli spazi e l'autoproduzione di beni, merci e servizi.<br />
L'evoluzione delle forme dell'attivismo sociale e del<strong>la</strong> militanza politica<br />
che presuppongono un uso efficace degli strumenti di comunicazione, e in<br />
partico<strong>la</strong>re dei computer, ha nel tempo favorito l'adozione di idee e<br />
tecniche proprie del<strong>la</strong> cultura hacker da parte dei movimenti ambientalisti<br />
e pacifisti, per i diritti umani e civili. Così dai vo<strong>la</strong>ntini siamo passati<br />
alle petizioni elettroniche e dalle manifestazioni di piazza ai sit-in<br />
elettronici.<br />
Questo è il risultato di due fatti strettamente corre<strong>la</strong>ti. Il primo è <strong>la</strong><br />
virtualizzazione delle forme del<strong>la</strong> democrazia e dell'economia. Il secondo è<br />
il riconoscimento del<strong>la</strong> comunicazione come terreno di conflitto a sé stante<br />
per gli effetti che produce nel<strong>la</strong> vita "reale". Di entrambe questi aspetti<br />
parleremo successivamente.<br />
Ma se l'unione delle due parole hacking e activism viene utilizzata per<br />
indicare l'adesione ai principi dell'etica hacker e l'adozione delle loro<br />
pratiche da parte dei movimenti sociali, essa indica anche <strong>la</strong> crescente<br />
caratterizzazione in senso politico e sociale di quel<strong>la</strong> attitudine che è<br />
l'hacking, che si esprime in un rapporto, finora inedito, fra gli hackers e<br />
i movimenti, di<strong>la</strong>tando ulteriormente il punto di vista dei primi hackers<br />
secondo il quale le tecnologie devono essere strumenti di cambiamento<br />
sociale.<br />
In quest'ottica il computer e le reti smettono di essere soltanto mezzi<br />
produttivi e diventano strumento di nuovi conflitti che gli hacktivisti<br />
agiscono essenzialmente in due modi: innanzitutto producendo informazione<br />
indipendente "dal basso", e sabotando i modelli e i simboli del<strong>la</strong><br />
comunicazione dominante, e al tempo stesso producendo i luoghi e gli<br />
strumenti di una comunicazione libera, orizzontale e indipendente.<br />
Al<strong>la</strong> base di questa attitudine c'è un'idea peculiare del ruolo<br />
dell'informazione e del<strong>la</strong> comunicazione: l'informazione non è intesa<br />
soltanto come news ma come strumento organizzativo e di iniziativa pubblica<br />
e <strong>la</strong> comunicazione telematica diventa spazio d'azione e di re<strong>la</strong>zione, scena<br />
e teatro dei nuovi conflitti.<br />
La sintesi di questi due momenti ha visto <strong>la</strong> nascita di un nuovo modello di<br />
informazione collettiva che procede attraverso forme di re<strong>la</strong>zione e di<br />
comunicazione peculiari, cioè mediante lo sviluppo dei Media Indipendenti<br />
su Internet.<br />
1.1.1.Contro ogni barriera, per <strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione del sapere<br />
Al<strong>la</strong> base dell'etica hacker c'è da sempre <strong>la</strong> convinzione che l'accesso a<br />
una informazione libera e plurale possa migliorare <strong>la</strong> vita delle persone<br />
rendendole autosufficienti nel<strong>la</strong> ricerca e nel<strong>la</strong> verifica dei fatti e delle<br />
informazioni, e quindi libere di formarsi un proprio giudizio su cui basare<br />
scelte e decisioni. Perciò i primi hackers consideravano l'accesso<br />
illimitato all'informazione un diritto umano basi<strong>la</strong>re e inalienabile e