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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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comunità di e<strong>la</strong>boratori interattivi ad accesso multiplo. (...) Per <strong>la</strong><br />

società, l'impatto sarà più o meno buono, principalmente a seconda di come<br />

verrà risolta questa questione: . Se <strong>la</strong> possibilità di sfruttare il vantaggio<br />

dell'"amplificazione dell'intelligenza" sarà riservata a un'elité<br />

privilegiata del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, <strong>la</strong> <strong>rete</strong> non farà che esasperare le<br />

differenze tra le opportunità intellettuali. Se invece l'idea del<strong>la</strong> <strong>rete</strong><br />

dovesse risultare, come noi speravamo progettando<strong>la</strong>, un ausilio per<br />

l'istruzione, e se tutte le menti vi dovessero reagire positivamente, di<br />

certo il beneficio per il genere umano sarà smisurato" (Rheingold, 1994,<br />

pag. 90-91).<br />

Nel 1969 nasce Arpanet, finanziata dal<strong>la</strong> Advanced Research Projects Agency<br />

del Pentagono.<br />

Secondo Himanen "si sente spesso sostenere che lo scopo di Arpanet era di<br />

costruire una <strong>rete</strong> resistente agli attacchi nucleari. Nel loro saggio 'A<br />

Brier History or the Internet', i precursori dello sviluppo del<strong>la</strong> Rete (V.<br />

Cerf, B. Kahn e altri) hanno definito questa diffusa credenza una falsa<br />

diceria. Le vere origini del<strong>la</strong> Rete furono più pratiche. Il direttore del<br />

progetto, L. Roberts, un accademico che passò dal Mit ad ARPA, ideò una<br />

<strong>rete</strong> come mezzo per migliorare <strong>la</strong> cooperazione tra gli informatici: (Roberts, 1992, pag. 2)"<br />

(Himanen, 2001, pag. 156).<br />

Di fatto all'inizio per i progettisti di Arpanet <strong>la</strong> <strong>rete</strong> serve in primo<br />

luogo a condividere dei computer prima ancora che a comunicare,<br />

rispecchiando i presupposti del concetto di "time sharing" (B<strong>la</strong>si, 1999,<br />

pag. 28).<br />

Nel 1969 Steve Crocker, del gruppo di ricerca di Leonard Kleinrock<br />

all'UCLA, scrive il "Request For Comments" (RFC) numero l, un documento nel<br />

quale si descrivono i "protocolli" di connessione tra due computer. I<br />

documenti RFC sono proposte di innovazioni tecniche, "richieste di<br />

commenti" aperte a tutti nel<strong>la</strong> <strong>rete</strong>. Lo stile aperto dei RFC viene<br />

immediatamente apprezzato da tutte le università e si crea un clima di<br />

intensa cooperazione che si riflette in quello del <strong>Net</strong>work Working Group<br />

(NWG) che farà costante uso degli RFC (Gubitosa, 1998).<br />

Lo stesso anno viene progettato il Sistema Operativo Unix che sarà<br />

destinato a diventare nel giro di poco tempo uno standard all'interno dei<br />

principali centri universitari e scientifici. Per molti anni <strong>la</strong> At&t non<br />

prende nemmeno in considerazione <strong>la</strong> commercializzazione di Unix, e lo<br />

cedono gratuitamente alle università pur continuando a detenerne i diritti<br />

(Gubitosa, 1998).<br />

All'inizio degli anni settanta venne realizzato uno dei primi sistemi di e-<br />

mail. Fu R. Tomlinson a scegliere il simbolo @ che tuttora usiamo negli<br />

indirizzi e-mail (Himanen, 2001, pag. 136).<br />

Nel 1971 M. Hart, professore di testo elettronico all'Illinois Benedectin<br />

College, idea il Progetto accademico Gutenberg Project<br />

(http://promo.net/pg/). Il progetto offre libri gratuitamente e liberi da<br />

copyright in <strong>rete</strong> (B<strong>la</strong>si, 1999, pag. 117).<br />

Nel 1971 R. Stallman entra al MIT. Sarà Stallman ad avviare nel 1983 il<br />

progetto GNU intorno a cui si aggregheranno gli sforzi di coloro che<br />

credono nel software libero e nel<strong>la</strong> realizzazione collettiva del software.

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