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hacktivism: la liberta' nelle maglie della rete - Dvara.Net

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Gli hacker sono coloro che rivendicano un uso del computer come strumento<br />

di liberazione e di cambiamento sociale.<br />

1.1.2.Gli Hackers non sono tutti uguali<br />

Quindi gli hackers non sono tutti uguali! Bel<strong>la</strong> scoperta di<strong>rete</strong>. Ormai lo<br />

sanno pure le pietre che gli hackers sono così diversi fra di loro che solo<br />

i telegiornali nazionali li infi<strong>la</strong>no tutti dentro lo stesso calderone dei<br />

pirati informatici. Solo loro mettono sullo stesso piano chi danneggia i<br />

sistemi computerizzati e chi ci fa un solo giro dentro, chi lo fa per ansia<br />

di conoscenza e voglia di sfida e chi lo fa per profitto, confondendoli<br />

spesso con gli sviluppatori di software e i militanti computerizzati. Ma,<br />

insomma ci sono gli hacker cattivi e gli hacker buoni E chi sono<br />

Le tipologie sono molto differenti e potremmo anche noi dire che insieme<br />

agli hacker etici2 ci sono i malicious hackers o i dark-side hackers,<br />

quelli "affascinati dal <strong>la</strong>to oscuro del<strong>la</strong> forza". Però andiamoci piano con<br />

le definizioni. Intanto, assai spesso hackers sono considerati quelli che<br />

copiano illegalmente il software proprietario, e così hacker diventa<br />

sinonimo di pirata informatico. Ma per copiare un software e ottenere il<br />

numero del<strong>la</strong> licenza per farlo funzionare non devi essere un hacker. Ormai<br />

lo fanno in molti: per necessità, per sfida o per una esplicita ribellione<br />

al copyright che limita l'uso dei software commerciali. La copiatura del<br />

software è un passaparo<strong>la</strong>, una pratica che, per le dimensioni assunte,<br />

forse non ci autorizza più a par<strong>la</strong>re di illegalità diffusa ma ci obbliga a<br />

chiarirci i motivi da cui sorge, a meno di non voler considerare tutti dei<br />

criminali.<br />

Mentre le softwarehouse stesse non hanno una posizione univoca sul<strong>la</strong><br />

copiatura pirata del software perché in un caso <strong>la</strong> ritengono un veicolo<br />

pubbicitario e un modo per imporre standard e linguaggi, in altri <strong>la</strong><br />

considerano solo un danno economico, sono gli stessi hackers che<br />

sottolineano <strong>la</strong> differenza tra chi copia software per distribuirlo agli<br />

altri e chi copia il software per rivenderlo e trarne profitto. Ma<br />

soprattutto ci tengono a dire che, se può essere considerato illegale o<br />

criminale copiare e distribuire per profitto del software commerciale<br />

licenziato sotto copyright, al contrario "chi copia e distribuisce software<br />

libero3 svolge un servizio per <strong>la</strong> comunità". Altre volte il termine hacker<br />

viene affibbiato a chi fa incursioni non autorizzate nei sistemi<br />

informatici. Però, se è vero che per penetrare illegalmente in un sistema<br />

protetto devi essere un individuo tecnicamente preparato e iniziato ai<br />

"misteri" (al mestiere) del<strong>la</strong> programmazione e al<strong>la</strong> conoscenza delle reti,<br />

questo non fa di te un hacker.<br />

Nel caso ciò avvenga per finalità etiche positive ciò può rientrare nel<strong>la</strong><br />

definizione di cracker, se invece avviene per scopi individuali e di<br />

profitto <strong>la</strong> definizione corretta è quel<strong>la</strong> di criminale informatico. Come<br />

riportato nello jargon file, craker è tecnicamente considerato chi vio<strong>la</strong> le<br />

"serrature", i codici di accesso o i sistemi di protezione dei software e<br />

dei sistemi informatici, <strong>la</strong>mer si dice invece di chi "visita" sistemi<br />

informatici, molesta amministratori e utenti, diffonde virus e bisticcia<br />

con codici scritti da altri senza capirne i concetti di fondo. Il <strong>la</strong>mer è<br />

un wannabee cracker, <strong>la</strong> forma <strong>la</strong>rvale del cracker.<br />

In origine avere delle conoscenze da hacker era obbligatorio per ottenere<br />

l'accesso a Internet dall'Università o scroccare <strong>la</strong> telefonata per<br />

collegarti al<strong>la</strong> <strong>rete</strong> telefonica. Ma anche queste azioni erano giustificate<br />

da un'esigenza etica, quel<strong>la</strong> di condividere <strong>la</strong> conoscenza e di far

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