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Le soledades del Góngora. Studio, testo e versione

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— IO<br />

non fossero, di fatto, venuti ad opporsi. Lo scritto teoretico<br />

che Lope compose, Respuesta de Lope de Vega<br />

Carpio al Papel que le escrivió un senor de estos reinos<br />

acerca de la nueva poesia, ne chiarisce la leggerezza,<br />

malamente velata in nozioni dottrinali mal connesse e<br />

poco assimilate, pure nello sforzo di mantenersi in una<br />

serena obbiettività. Spiegare l'arte <strong>del</strong>l'avversario con<br />

l'eccesso di tropi con l'abuso <strong>del</strong>l'iperbato e insinuarne<br />

l'esotismo (provien dall'esempio di un poeta « en idioma<br />

toscano, que por ser ginovés (Il Chiabrera) no alcànzó<br />

al verdadero dialecto de aquella lengua, donde<br />

hay tantas insignes obras inteligibles a la primera vista<br />

de los hombres doctos y aun casi de los ignorantes »), è<br />

troppo semplice critica e, quasi, direi, troppo facile, disinvoltura.<br />

Di fatto l'arte <strong>del</strong> <strong>Góngora</strong> si riallacciava,<br />

non già a movenze e tendenze straniere, ma a quella di<br />

un suo conterraneo e predecessore, il de Mena, che inteso<br />

a dare, sotto la luce di Dante, un poema costruito<br />

in ogni particolare e denso di storia e di moralità, aveva<br />

più volte ricorso a parole latine, come più piene e più<br />

nobili, come atte a sostenere meglio i fantasmi di quel<br />

suo complesso mondo terreno ed ultraterreno e così aveva<br />

iniziato una poesia lontanante dalla espressione<br />

chiara e immediata <strong>del</strong>la tradizione castigliana. Lope<br />

de Vega, al contrario, come nel genere più fulgidamente<br />

trattato agì e visse nell'ambito di quanto più amava e<br />

comprendeva il suo popolo, così ne esaltò la lingua con<br />

una ricerca paziente, un dominio che si direbbe totalitario,<br />

onde sempre sino al piccolo particolare gli soccorre<br />

la parola castigliana, schietta e armoniosa, e ad<br />

ogni cosa che dica dona il colore, il senso, il contorno,<br />

il simbolo vero e preciso. Non così che l'arte <strong>del</strong>l'avversario<br />

non facesse presa su di lui di quando in quando,<br />

forse a segnare e spiegare anche su di sè la seduzione<br />

d'un genio che aveva potuto trascinar seco tanti se-

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