Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon
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“Se gestita equamente, con il sostegno di politiche e provvedimenti giusti, la<br />
liberalizzazione <strong>del</strong> commercio può aiutare lo sviluppo. [..]. La questione è: i<br />
vantaggi che hanno ottenuto [i paesi in via di sviluppo] sono sostenibili e possono<br />
estendersi a tutte le popolazioni <strong>del</strong> mondo? Io credo di si, ma <strong>per</strong>ché ciò avvenga, la<br />
liberalizzazione <strong>del</strong> commercio dovrà essere gestita in modo radicalmente diverso<br />
rispetto al passato.” (2006, p.67)<br />
Stiglitz si augura un regime commerciale più equo e non genericamente più libero<br />
<strong>per</strong> favorire veramente lo sviluppo ed esso passa necessariamente attraverso la<br />
cancellazione <strong>del</strong>le barriere all’entrata dei paesi sviluppati che bloccano sul nascere<br />
l’ampliamento dei mercati <strong>del</strong>la materie prime o dei prodotti agricoli dei paesi<br />
sottosviluppati. Tutto questo può avvenire solo attraverso <strong>una</strong> forte riforma <strong>del</strong>la<br />
governance <strong>del</strong> “governo mondiale” dove pochissimi (ricchi) decidono <strong>per</strong> tutti<br />
creando un commercio globalizzato che di equo ha veramente poco.<br />
Un altro tema caro a Stiglitz è quello <strong>del</strong> problema ambientale che in un mondo<br />
globalizzato non può essere affrontato in modo autonomo dai singoli stati. Il concetto<br />
di sostenibilità che l’economista statunitense amplia anche alle problematiche sociali<br />
è urgente <strong>per</strong> l’emergenza ecologica che oggi affligge il mondo. A queste tematiche<br />
che recentemente hanno acquisito sempre più importanza sarò dedicato il prossimo<br />
capitolo.<br />
Le altre tematiche affrontate da Stiglitz, che non possono essere approfondite, sono<br />
relative alla cancellazione <strong>del</strong> debito e gli aiuti internazionali. Alle distorsioni di<br />
un’economia esclusivamente finanziaria l’autore imputa la crescente instabilità<br />
economica che aumenta ancora di più i rischi dei paesi poveri.<br />
Elemento centrale nel lavoro <strong>del</strong>l’economista statunitense è la governance: riformare<br />
la globalizzazione è <strong>una</strong> questione politica. Alla politica spetta il compito di attuare<br />
quelle riforme e quegli interventi necessari affinché la globalizzazione aiuti e non<br />
contrasti lo sviluppo. L’obiettivo di Stiglitz è <strong>una</strong> globalizzazione democratica. Per<br />
raggiungerla è necessario qualificare i lavoratori e puntare sull’istruzione in modo<br />
tale da “resistere alla competizione globale”, ma inoltre è necessario risolvere il<br />
problema <strong>del</strong> deficit <strong>del</strong>la democrazia all’interno degli organi internazionali, che<br />
restano in mano a potentati politico-economici.<br />
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