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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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La sua mo<strong>del</strong>izzazione nasce dalla <strong>critica</strong> alla teoria <strong>del</strong>l’equilibrio di Walras: la<br />

l’ipotesi restrittive <strong>per</strong> la concorrenza <strong>per</strong>fetta, in un sistema tendente all’equilibrio, e<br />

“l’atomismo” degli agenti costituiscono un’inaccettabile astrazione dal mondo reale,<br />

che è caratterizzato da concorrenza im<strong>per</strong>fetta e forme di potere coercitive.<br />

Per Perroux è necessaria <strong>una</strong> “nuova teoria <strong>del</strong>l’interdipendenza”, caratterizzata da<br />

“deviazione dal mo<strong>del</strong>lo di concorrenza <strong>per</strong>fetta” e dal “rifiuto di considerare le<br />

<strong>per</strong>sone come esseri annientati”. Egli ha proposto di ricostruire la teoria di equilibrio<br />

generale “a partire dagli gli agenti o attori e dalle unità attive.” (Perroux 19 ,p.69-70)<br />

La volontà <strong>del</strong>l’economista francese, ma anche di Myrdal ed Hirschman ai quali<br />

dedicherò i prossimi paragrafi, è quella di descrivere ed interpretare il processo <strong>del</strong>lo<br />

sviluppo.<br />

Basandosi sulla <strong>critica</strong> all’equilibrio generale e attraverso l’uso <strong>del</strong> concetto<br />

<strong>del</strong>l’assimetria di potere, Perroux definisce i concetti di “poli di crescita” ed i “poli di<br />

sviluppo”, <strong>per</strong> determinati gruppi di unità (se agenti, imprese o industrie): il polo di<br />

crescita è un insieme che ha la capacità di indurre la crescita di un altro insieme (la<br />

“crescita” è stata definita come un duraturo aumento <strong>del</strong>l’indicatore dimensionale); il<br />

polo di sviluppo è un insieme che ha la capacità di generare <strong>una</strong> dialettica <strong>del</strong>le<br />

strutture economiche e sociali il cui effetto è quello di aumentare la complessità <strong>del</strong><br />

suo complesso e espandere il suo ritorno multidimensionale. (Perroux 19 ,p.48)<br />

Questi poli di crescita, che sono espressione <strong>del</strong> dominio nello spazio, corrispondono<br />

all’agglomerazioni industriali nelle quali sono localizzate le “industrie motrici”, cioè<br />

unità propulsive, imprese e settori produttivi che generano un effetto moltiplicatore<br />

capace di suscitare la crescita di altre unità economiche. Questa funzione viene<br />

esercitata da questi poli <strong>per</strong> il loro particolare potere economico in quello spazio,<br />

tendenzialmente derivato dalla loro su<strong>per</strong>iore dimensione, dal loro carattere<br />

oligopolistico e dalla loro capacità di instaurare rapporti con il tessuto circostante<br />

(imprese fornitrici o acquirenti, popolazione ed infrastrutture).<br />

Storicamente la funzione motrice è stata incarnata da vari settori come i trasporti ed<br />

il tessile nell’Ottocento, o la siderurgia e l’industria meccanica nella prima parte <strong>del</strong><br />

Novecento. Questi settori industriali sono caratterizzati da elevati tassi di crescita <strong>del</strong><br />

prodotto e <strong>del</strong>la produttività e, grazie alla loro capacità innovativa, intervengono in<br />

modo profondo nel territorio. Per questi motivi il concetto di “polo di crescita” viene<br />

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