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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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economie esterne di Marshall derivanti da quelli che alcuni chiamano come il<br />

“milieu” o meglio ancora “l’atmosfera industriale”.<br />

L’intero processo essendo cumulativo avvia nuovi cicli di sviluppo che generano<br />

nuove forme di concentrazione fino a quando o si manifestano diseconomie di<br />

agglomerazione oppure emergono nuovi centri (o poli) di crescita concorrenti che<br />

offrono vantaggi competitivi maggiori.<br />

Questo fenomeno si manifesta <strong>per</strong> la naturale tendenza degli imprenditori a<br />

concentrarsi e questo risulta essere il fattore propulsivo <strong>del</strong>la crescita economica, la<br />

è, <strong>per</strong> i motivi già visti, necessariamente squilibrata, cioè spazialmente differenziata.<br />

Il divario economico tra Nord (regioni sviluppate) e Sud (regioni sottosviluppate)<br />

tende necessariamente ad aumentare restringendo le possibilità <strong>per</strong> quest’ultime di<br />

svilupparsi, riducendo il divario.<br />

La conclusione di Hirschman sembra essere particolarmente pessimista dato che le<br />

regioni sottosviluppate sono destinate a rimanere escluse dalla concentrazione <strong>del</strong>le<br />

attività produttive ma, sempre secondo l’economista tedesco, la soluzione a questo<br />

problema avverrebbe “spontaneamente” nel lungo <strong>per</strong>iodo, “in quanto la crescita dei<br />

livelli di consumo nelle aree sviluppate determinerebbe un aumento <strong>del</strong>la domanda<br />

anche nelle regioni sottosviluppate, favorendo in queste ultime l’innesco di processi<br />

di espansione economica.<br />

Come si può facilmente intuire la teoria di Hirschman si basa principalmente<br />

sull’idea di un forte dualismo tra Nord e Sud <strong>del</strong> mondo. Questo dualismo è<br />

fortemente dialettico e prevede <strong>una</strong> contrapposizione profonda tra le due realtà che,<br />

in un’economia di mercato, sono destinate a scontrarsi.<br />

Gli argomenti che si affrontano in questa ultima parte <strong>del</strong> paragrafo sono le posizioni<br />

<strong>del</strong>l’economista tedesco su quelle che possono (o devono) essere le politiche<br />

economiche ed sul suo confronto tra la diffusione interregionale e quella<br />

internazionale <strong>del</strong>lo sviluppo economico.<br />

La difficoltà, mostrata dall’argomentazione appena descritta, di trasferire lo sviluppo<br />

da regione a regione e la difficoltà di dare avvio a processi di crescita in zone<br />

scarsamente attrattive assume particolare importanza la distribuzione regionale degli<br />

investimenti pubblici che devono fare da moltiplicatore.<br />

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