Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon
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) Riforme politiche: L’azione coordinata dei governi favorirà uno sviluppo<br />
sostenibile e garantirà condizioni di equità.<br />
Barbarizzazione.<br />
Questo scenario prevede che i legami sociali, economici e morali <strong>del</strong>la civilizzazione<br />
si deteriorino e che i problemi si impongano sui mercati e sulla capacità <strong>del</strong>le<br />
politiche economiche<br />
a) Crollo: si crea <strong>una</strong> situazione di conflitto <strong>per</strong>manente con il crollo <strong>del</strong>le<br />
istituzioni e la crisi economica<br />
b) Mondo fortezza: Risposta autoritaria alla paura <strong>del</strong> crollo con la creazione di<br />
fortezze di difesa corporativa e contemporanea miseria, distruzione<br />
ambientale e repressione all’esterno <strong>del</strong>le “fortezze”<br />
Grandi transizioni.<br />
Questa visione prevede <strong>una</strong> soluzione alla sfida <strong>del</strong>la sostenibilità attraverso<br />
fondamentali cambiamenti di valore e nuovi cambiamenti socio-economici.<br />
Si rappresenta <strong>una</strong> transizione ad <strong>una</strong> società che preserva i sistemi naturali,<br />
provvede ad alti livelli di welfare attraverso <strong>una</strong> distribuzione equa favorendo un<br />
forte senso di solidarietà sociale. Questa transizione è caratterizzata da un livello più<br />
basso di consumi ed un uso massiccio di tecnologie verdi.<br />
a) Eco- com<strong>una</strong>lismo: questa visione incorpora la visione “verde” <strong>del</strong> bio-<br />
regionalismo, il localismo, la democrazia diretta, le piccole tecnologie e<br />
l’autarchia economica<br />
b) Paradigma <strong>del</strong>la nuova sostenibilità: questa visione condivide molti obiettivi<br />
<strong>del</strong>l’eco –com<strong>una</strong>lismo ma vorrebbe cercare un cambiamento <strong>del</strong> carattere<br />
<strong>del</strong>la situazione urbana ed industriale piuttosto che sostituirlo. Vorrebbe<br />
costruire <strong>una</strong> civilizzazione globale più umana ed equa piuttosto che<br />
rifugiarsi nel localismo.<br />
Lo sviluppo <strong>civile</strong> si integra <strong>per</strong>fettamente nella logica <strong>del</strong>la grande transizione che<br />
sostiene il <strong>paradigma</strong> <strong>del</strong>la nuova sostenibilità. La grande transizione, anche<br />
attraverso lo “stato stazionario” di Daly, auspica uno sviluppo più coerente con i<br />
limiti ecologici di questo pianeta, non dimenticandosi la dimensione etica<br />
<strong>del</strong>l’economia.<br />
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