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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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Alla prima <strong>critica</strong> Sen amplia il teorema <strong>del</strong>l’impossibilità di Arrow 5 <strong>per</strong> affermare<br />

che esso non nega a prescindere la possibilità di compiere <strong>una</strong> scelta sociale derivata<br />

dalle preferenze individuali, ma bensì pone l’attenzione alla base informativa sulla<br />

quale questa scelta si compie.<br />

La “scelta sociale” assume un ruolo fondamentale nello sviluppo : “la partecipazione<br />

dei cittadini al processo decisionale è un elemento fondamentale <strong>del</strong>l’impegno<br />

sociale”(Sen, 1997, p.73). La numerosa letteratura sulla “scelta sociale” indaga in<br />

che modo gli individui si relazionano e si influenzano nel dare vita a “scelte<br />

pubbliche” in processi decisionali collettivi. Per l’economista indiano qualsiasi<br />

progetto di sviluppo passa necessariamente attraverso, consenso, scelte condivise e<br />

pubblici dibattiti.<br />

Alla seconda <strong>critica</strong>, che ha trovato in Carl Menger e Friedrich Hayek i più fe<strong>del</strong>i<br />

sostenitori, Sen risponde distinguendo tra conseguenza non voluta e conseguenza<br />

imprevedibile: nello scambio entrambe le parti possono prevedere il beneficio <strong>del</strong>la<br />

controparte anche se non vogliono tale beneficio. “Se viene intesa così (ossia come<br />

previsione di conseguenze importanti ma non intenzionali), l’idea di conseguenza<br />

non voluta non si contrappone in alcun modo alla possibilità di riforme razionali;<br />

anzi, è vero il contrario. Il ragionamento economico e sociale è senz’altro in grado di<br />

tener conto di conseguenze che possono essere intenzionali ma derivano<br />

ciononostante da determinati assetti istituzionali, e gli argomenti pro e contro un<br />

particolare assetto possono essere meglio valutati prendendo nota <strong>del</strong>la probabilità di<br />

<strong>una</strong> serie di conseguenze non volute.” (Sen, 2000, p.257).<br />

La terza <strong>critica</strong> che ha che fare con il concetto di motivazione <strong>del</strong> comportamento<br />

umano sostiene che l’uomo è interessato solo alla propria <strong>per</strong>sona. Questa visione è<br />

assolutamente semplicistica ed è difficilmente difendibile sul piano empirico. “Ogni<br />

sistema economico ha certe esigenze di etica <strong>del</strong> comportamento; il capitalismo non<br />

fa eccezione, e i valori possono influenzare le azioni individuali in modo molto<br />

pronunciato.”(2000, p. 279).<br />

5 Il teorema <strong>del</strong>l’impossibilità di Arrow s'inserisce nell'ambito <strong>del</strong>l'ampio dibattito sulla difficoltà di<br />

trasformare nel modo più corretto e coerente possibile le preferenze individuali dei cittadini su temi di<br />

interesse generale, in decisioni collettive. Più precisamente, il teorema arriva a dimostrare che non è<br />

sempre possibile determinare, nell’ambito <strong>del</strong>le scelte collettive, <strong>una</strong> maggioranza stabile ed univoca.<br />

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