06.06.2013 Views

Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

John Maynard Keynes e l’inizio <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong>lo sviluppo<br />

Il pensiero <strong>del</strong>l’economista inglese è certamente <strong>una</strong> <strong>del</strong>le pietre miliari <strong>del</strong>la scienza<br />

economica e se si desidera accennare un quadro sullo sviluppo non si può<br />

prescindere da J.M. Keynes. Ponendosi spesso in contrapposizione con la scuola<br />

liberale neo-classica Keynes offre nuove idee <strong>per</strong> lo sviluppo, allontanandosi dal<br />

laissez faire di Adam Smith e fornendo gli strumenti necessari allo sviluppo: moneta<br />

ed occupazione.<br />

Dopo i classici (Smith, Ricardo e Marx) la scienza economica aveva concentrato i<br />

suoi interessi principalmente sui problemi <strong>del</strong>l’equilibrio in condizione di<br />

riproduzione semplice e sulla base <strong>del</strong> presupposto metodologico secondo il quale i<br />

teoremi fondamentali <strong>del</strong>l’economia hanno validità universale.<br />

La Teoria generale di Keynes e la sua influenza sugli economisti negli anni<br />

successivi costituiscono un punto di rottura con importanti conseguenze. In primo<br />

luogo la posizione <strong>critica</strong> di Keynes nei confronti <strong>del</strong> capitalismo e <strong>del</strong>le sue<br />

insufficienze a garantire la riproduzione con piena occupazione ripropone prospettive<br />

di lunga durata che vedono nel sistema economico capitalista non un mero<br />

presupposto <strong>del</strong>la ricerca economica ma un vero problema. In secondo luogo, anche<br />

se dal punto di vista analitico l’impostazione keynesiana è quella <strong>del</strong>la statica<br />

comparata le domande poste dal lavoro <strong>del</strong>l’economista inglese sollecitano<br />

l’interesse <strong>per</strong> <strong>una</strong> visione dinamica e <strong>per</strong> questa sollecitazione alcuni autori si<br />

pongono negli anni successivi l’obiettivo di dinamizzare il mo<strong>del</strong>lo keynesiano<br />

dando vita ad un insieme di mo<strong>del</strong>li di crescita ai quali accennerò in questo<br />

paragrafo.<br />

In terzo luogo, il fatto che Keynes ammetta la validità <strong>del</strong>la teoria neoclassica nella<br />

situazione, teorica, <strong>del</strong>la piena occupazione, mentre elabora <strong>una</strong> diversa teoria<br />

sull’economia reale caratterizzata da disoccupazione sembra legittimare la ricerca di<br />

teorie reali e particolari diverse da quelle elaborate <strong>per</strong> i paesi<br />

<strong>del</strong>l’industrializzazione. Keynes con la sua o<strong>per</strong>a crea, incrinando il principio<br />

metodologico <strong>del</strong>l’unicità e <strong>del</strong>l’universalità <strong>del</strong>la teoria neoclassica, le basi <strong>per</strong> la<br />

27

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!