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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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La bioeconomia di Goergescu – Roegen<br />

L’economista rumeno Nicholas Georgescu – Roegen è il padre fondatore di <strong>una</strong><br />

teoria che sconvolge nelle fondamenta la teoria economica.<br />

Secondo l’interpretazione dei cultori <strong>del</strong>la decrescita (vedi Latouche) l’o<strong>per</strong>a di<br />

Georgescu – Roegen è basilare <strong>per</strong> comprendere le basi <strong>del</strong>la “nuova” società <strong>del</strong>la<br />

decrescita. L’economista rumeno è stato il primo a presentare la decrescita come <strong>una</strong><br />

conseguenza invitabile dei limiti imposti dalle leggi di natura. Se vogliamo<br />

comprendere <strong>per</strong> quali ragioni il modo tradizionale di fare economia, teorizzato dagli<br />

economisti neoclassici, non è sostenibile, dobbiamo partire dalla teoria<br />

bioeconomica. In polemica con l’economia ecologica di Daly (vedi paragrafo<br />

successivo), che può essere considerata come un compromesso tra la bioeconomia e<br />

l’economia tout court, Georgescu – Roegen nega categoricamente che possa esistere<br />

uno sviluppo sostenibile o durevole, ricercando un’economia giusta e compatibile<br />

con le leggi fondamentali <strong>del</strong>la natura. (Bonaiuti, 2003).<br />

La <strong>critica</strong> <strong>del</strong>l’economista rumeno ruota attorno a due punti fondamentali, che<br />

richiamerò brevemente.<br />

1) Teoria <strong>del</strong>la produzione e prima legge <strong>del</strong>la termodinamica<br />

La teoria tradizionale <strong>del</strong>la crescita economica è basata su <strong>una</strong> funzione aggregata di<br />

produzione neoclassica <strong>del</strong> tipo: Q = A f (K, L, R).<br />

Ciò significa essenzialmente che la produzione (Q) cresce al crescere <strong>del</strong>la quantità<br />

di lavoro (L), <strong>del</strong>lo stock di capitale (K) e <strong>del</strong> progresso tecnologico (A). Soprattutto<br />

essa assume che sia possibile produrre un qualsiasi quantità di prodotto, (Q0)<br />

riducendo a piacimento le risorse naturali (R), purché venga aumentato<br />

sufficientemente lo stock di capitale. In altre parole, la teoria neoclassica assume<br />

completa sostituibilità fra risorse naturali e capitale fabbricato dall'uomo. Ciò<br />

significa che, come ha affermato il premio Nobel <strong>per</strong> l’economia Robert Solow “non<br />

c'è in linea di principio alcun problema, il mondo può, in effetti, andare avanti senza<br />

risorse naturali”. (Solow, 1977, p.11) 1 E' possibile dimostrare, tuttavia, che tale<br />

assunzione viola le leggi <strong>del</strong>la termodinamica. Se, come affermano i neoclassici, la<br />

1 In Bonaiuti (2003 p.35)<br />

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