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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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complesso che non può essere ridotto a colui che è guidato solo dal proprio interesse.<br />

La fallacia <strong>del</strong>l’economia ortodossa sta proprio nel credere in questa semplificazione.<br />

Nel tentativo di descrivere questa doppia natura umana, fatta di passioni ed interessi,<br />

di azione individuale e di azione collettiva, Hirschman elabora i concetti di Exit e<br />

Voice dove l'exit è un comportamento individuale di defezione da un prodotto o da<br />

un processo, mentre la voice è un comportamento collettivo in quanto, anche nei casi<br />

in cui è espressa individualmente, trae la sua logica d'azione da <strong>una</strong> concezione<br />

collettiva di valori e di giustizia sociale interiorizzata dal soggetto che protesta<br />

<strong>per</strong>ché vede lesi i suoi diritti o le sue aspettative.<br />

Dopo aver inquadrato la “poetica” di Hirschman mi interessa passare ad analizzare le<br />

sue idee riguardo lo sviluppo economico, idee che ne hanno fatto uno dei “luminari”<br />

di questa materia. Il contributo <strong>del</strong>l’economista tedesco si inserisce <strong>per</strong>fettamente tra<br />

le varie teorie <strong>del</strong>lo sviluppo come quelle di Rostow, Prebisch e Perroux apportando<br />

al dibattito idee “innovative”.<br />

Questo contributo si forma sulla consapevolezza che l'economia <strong>del</strong>lo sviluppo sia<br />

solamente <strong>una</strong> <strong>del</strong>le tante sottomaterie che formano la più generale teoria <strong>del</strong>lo<br />

sviluppo. L’economia <strong>del</strong>lo sviluppo deve evolversi in questo senso vero <strong>una</strong> teoria<br />

generale <strong>del</strong>lo sviluppo omnicomprensivo. Questa evoluzione, che emerge dai<br />

fallimenti di un approccio puramente economicistico al problema <strong>del</strong>lo sviluppo,<br />

individua un campo di indagine caratterizzato da <strong>una</strong> fondamentale<br />

multidisciplinarità che attinge all'economia, certamente, ma anche alla storia, alla<br />

sociologia, all'antropologia, alla psicologia.<br />

L’idea di fondo di Albert Hirschman è che lo sviluppo si manifesta attraverso <strong>una</strong><br />

catena di squilibri. Usando la teoria <strong>del</strong>la polarizzazione che Perroux aveva coniato,<br />

l’economista tedesco individua due tipi di effetti: gli “effetti di polarizzazione”,<br />

“ovvero i fattori che o<strong>per</strong>ano nel senso di accrescere le disparità di reddito” e gli<br />

“effetti di propagazione”, “ossia i fattori che o<strong>per</strong>ano nel senso di diffondere la<br />

pros<strong>per</strong>ità dalle regioni ricche alle povere” (Hirschman 1983).<br />

Per lo schema interpretativo <strong>del</strong>l’autore, che si basa sul dualismo economico e su <strong>una</strong><br />

nozione di centro- <strong>per</strong>iferia, nello sviluppo “più o meno spontaneo” <strong>del</strong> capitalismo<br />

la ricerca di maggiori profitti genera <strong>una</strong> “naturale” concentrazione geografica degli<br />

investimenti nelle regioni urbanizzate ed industrializzate, essendo “improbabile che<br />

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