Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon
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mercantile. Sfuggire allo sviluppo, all'economia e alla crescita non significa quindi<br />
rinunciare a tutte le istituzioni sociali che l'economia ha portato con sé (moneta,<br />
mercati e anche salariato), ma "re-integrarle " in un'altra logica.” (Latouche, Le<br />
Monde Diplomatique/il manifesto, novembre 2005).<br />
Preso atto di questa situazione, Latouche propone <strong>una</strong> serie di interventi:<br />
- Tornare ad un impatto ecologico sostenibile <strong>per</strong> il pianeta, ovvero ad <strong>una</strong><br />
produzione materiale equivalente a quella degli anni 1960-70,<br />
- internalizzare i costi dei trasporti,<br />
- rilocalizzare le attività,<br />
- restaurare l'agricoltura contadina,<br />
- trasformare l’aumento di produttività in riduzione <strong>del</strong> tempo di lavoro e<br />
creazione di impieghi, fino a quando esiste la disoccupazione<br />
- incentivare la "produzione" di beni relazionali,<br />
- ridurre lo spreco di energia di un fattore 4,<br />
- penalizzare fortemente le spese di pubblicità,<br />
- decretare <strong>una</strong> moratoria sull'innovazione tecnologica, tracciarne un bilancio<br />
serio e orientare la ricerca scientifica e tecnica in funzione <strong>del</strong>le nuove<br />
aspirazioni.<br />
Attraverso queste misure la “scommessa <strong>del</strong>la decrescita”, in un’ottica <strong>del</strong>l’utopia<br />
conviviale, può favorire quella “decolonizzazione <strong>del</strong>l’immaginario” e suscitare quei<br />
comportamenti virtuosi in favore di <strong>una</strong> soluzione ragionevole: la democrazia<br />
ecologica. Per Latouche è necessario evitare quello che Ivan Illich chiamava<br />
“fascismo tecnoburocratico” attraverso <strong>una</strong> democratizzazione nella dimensione<br />
locale.<br />
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