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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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Gunnar Myrdal: l’istituzionalismo nella teoria <strong>del</strong>lo sviluppo<br />

Anche Myrdal, come gli autori appena visti, <strong>critica</strong> in modo sistematico la teoria<br />

economica generale che non è nata <strong>per</strong> spiegare lo sviluppo ed il sottosviluppo e che<br />

porta con sé troppi fattori irrealistici. La teoria economica risulta essere irrealistica, e<br />

quindi fallace, soprattutto <strong>per</strong> due elementi basilari <strong>del</strong>la teoria stessa: l’equilibrio e<br />

la completa sottovalutazione dei cosiddetti “fattori non economici” che vengono<br />

considerati dati e statici dalla teoria.<br />

Secondo l’economista svedese, l’equilibrio stabile è irrealistico <strong>per</strong>ché sottintende<br />

che ad ogni azione ci debba essere <strong>una</strong> “reazione” contraria <strong>del</strong>la stessa intensità.<br />

L’equilibrio si fonda sulle nozioni di razionalità economica e <strong>del</strong>l’armonia degli<br />

interessi che sembra aver scarso collegamento con la realtà dei fatti.<br />

“L’idea che desidero esprimere in questo libro è che, al contrario, normalmente non<br />

esiste siffatta tendenza verso <strong>una</strong> automatica e spontanea stabilizzazione nel sistema<br />

sociale. Il sistema non si muove <strong>per</strong> sé stesso verso <strong>una</strong> forma di equilibrio tra le<br />

forze, ma tende continuamente ad allontanarsi da questa posizione. Di norma un<br />

cambiamento provoca cambiamenti non in senso contrario ma, all’opposto,<br />

continuamente complementari, i quali spingono il sistema nella stessa direzione <strong>del</strong><br />

cambiamento primario ma vanno molto più in là di esso. In forza di questa causalità<br />

circolare un processo sociale tende a divenire cumulativo e spesso a procedere con<br />

moto accelerato” (Myrdal, 1974, p.23).<br />

Il principio <strong>del</strong>la causazione circolare e cumulativa è il contributo principale alle<br />

teoria <strong>del</strong>lo sviluppo myrdaliana. Sembra più corretto, tuttavia, considerare il<br />

mo<strong>del</strong>lo di Myrdal a causalità cumulativa non circolare ma a spirale trattandosi di un<br />

mo<strong>del</strong>lo dinamico e non statico.<br />

L’attenzione <strong>del</strong>l’economista svedese si concentra sul ruolo di questo sistema in<br />

un’economia di mercato <strong>per</strong> i paesi sottosviluppati e scrive: “Che nel libero gioco<br />

<strong>del</strong>le forze <strong>del</strong> mercato sia immanente <strong>una</strong> tendenza a creare squilibri regionali e che<br />

questa tendenza diventi tanto più dominante quanto più povero è un paese, sono due<br />

<strong>del</strong>le più importanti leggi <strong>del</strong> sottosviluppo e <strong>del</strong>lo sviluppo economico in condizioni<br />

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