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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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In Marx, così come era anche <strong>per</strong> Smith e Ricardo, il vero motore <strong>del</strong>lo sviluppo è<br />

l’accumulazione , ossia dall’impiego produttivo (impiego che genera plusvalore)<br />

ossia ancora dall’investimento <strong>del</strong> reddito netto; essa si fonda su <strong>una</strong> riproduzione<br />

continua su <strong>una</strong> scala allargata. Per Marx la società capitalistica non è e non può<br />

essere stazionaria.<br />

I diversi elementi che stanno alla base <strong>del</strong>l’analisi <strong>del</strong> processo di sviluppo contenuta<br />

nel capitolo XXIII <strong>del</strong> primo libro <strong>del</strong> Capitale sono: (a) l’introduzione <strong>del</strong>le<br />

macchine, prima di tutto, che consente di ridurre i costi e di ottenere un “plusvalore<br />

straordinario” – a condizione, in generale, che venga aumentata la scala produttiva;<br />

(b) il conseguente stimolo alla riduzione dei prezzi, che mette alla frusta i<br />

concorrenti, costringendoli ad adottare a loro volta i nuovi metodi di produzione; (c)<br />

la spinta che ne deriva all’investimento e all’assorbimento di lavoratori addizionali,<br />

che può condurre all’assottigliamento <strong>del</strong>l’“esercito industriale di riserva”, formato<br />

dai disoccupati, e al rafforzamento <strong>del</strong> potere contrattuale dei lavoratori; (d)<br />

l’aumento dei salari e la corrispondente diminuzione <strong>del</strong> saggio <strong>del</strong> profitto; se<br />

oltrepassa un certo limite, la diminuzione <strong>del</strong> saggio <strong>del</strong> profitto provoca <strong>una</strong> caduta<br />

<strong>del</strong>l’incentivo a investire, conducendo a <strong>una</strong> crisi; nel contempo, l’aumento dei salari<br />

fornisce un potente stimolo alla sostituzione <strong>del</strong> lavoro con macchine; (e) si<br />

ricostituisce, <strong>per</strong> entrambe le vie, l’“esercito industriale di riserva”, mentre<br />

l’introduzione <strong>del</strong>le macchine dà impulso a un nuovo ciclo di accumulazione.<br />

Ma da dove proviene la necessità <strong>del</strong>l’accumulazione e quindi <strong>del</strong>lo sviluppo?<br />

“L’accumulazione è la conquista <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la ricchezza sociale. Essa estende,<br />

oltre la massa <strong>del</strong> materiale umano sfruttato, anche il dominio diretto ed indiretto <strong>del</strong><br />

capitalista” (Marx, 1989, libro primo, p.52). Questo sta alla base <strong>del</strong> processo che ho<br />

riassunto in alcune righe poco sopra.<br />

Due aspetti <strong>del</strong> quadro qui sommariamente tracciato meritano di essere sottolineati. Il<br />

primo è quello su cui Sylos richiama l’attenzione quando osserva che nell’analisi di<br />

Marx (come in quella di Schumpeter) “trend e ciclo appaiono come due aspetti di un<br />

unico fenomeno; sono, <strong>per</strong> così dire, combinati chimicamente” (Sylos Labini, 1960,<br />

p.64). Quello che viene descritto non è un movimento ciclico che si sovraimpone a<br />

<strong>una</strong> crescita di lungo <strong>per</strong>iodo che ha luogo indipendentemente da esso, ma un<br />

movimento complessivo <strong>del</strong>l’economia che procede in forma ciclica; movimento dal<br />

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