Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon
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assi tassi di “throughput” 3 di manutenzione, cioè, con i flussi più bassi possibile di<br />
materia e di energia dal primo stadio di produzione (sfruttamento di materiali a bassa<br />
entropia ottenuti dall’ambiente) all’ultimo stadio di consumo (inquinamento<br />
<strong>del</strong>l’ambiente con scorie e nuovi materiali ad alta entropia)”e aggiunge:“se usiamo il<br />
termine crescita <strong>per</strong> indicare un cambiamento quantitativo e il termine sviluppo <strong>per</strong><br />
riferirsi a <strong>una</strong> modifica qualitativa, allora possiamo dire che l’economia in stato<br />
stazionario si sviluppa ma non cresce, proprio come la Terra, di cui l’economia<br />
umana è un sottosistema. Una ricchezza sufficiente, mantenuta e allocata<br />
efficientemente, distribuita in modo equo - e non <strong>per</strong> massimizzare la produzione -<br />
costituisce il giusto fine economico” (Daly, 1981, p.26).<br />
L’economista americano sottolinea come l’economia <strong>del</strong>lo stato stazionario assuma il<br />
concetto di “livello sufficiente degli stock”, un’ipotesi assente e contraddittoria nei<br />
mo<strong>del</strong>li <strong>del</strong> <strong>paradigma</strong> <strong>del</strong>la crescita.<br />
I valori etici e i vincoli biofisici trovano così la loro convergenza nell’economia in<br />
stato stazionario o in equilibrio biofisico, il cui sviluppo teorico ha portato - dieci<br />
anni dopo la sua formulazione - alla messa a punto <strong>del</strong> concetto di sviluppo<br />
sostenibile.<br />
Daly ritiene che il passaggio ad un’economia stazionaria sia desiderabile <strong>per</strong>ché uno<br />
dei meriti di questo cambiamento sarebbe quello di ricollocare la scienza economica<br />
in quel continuo tra mezzi e fini: “gli economisti non parlano mai <strong>del</strong> Fine Ultimo,<br />
neppure dei mezzi primari. L’attenzione degli economisti è completamente<br />
concentrata sul campo medio di tale spettro allocando mezzi intermedi dati (lavoro,<br />
prodotti) <strong>per</strong> il raggiungimento di determinati fini intermedi (cibo, benessere,<br />
istruzione, etc..). Questa focalizzazione limitata è stata la fonte <strong>del</strong>la maggior parte<br />
<strong>del</strong>la confusione sorta a proposito <strong>del</strong>la crescita economica.” (1981, p.28).<br />
La mancanza di considerazione dei fini da parte degli economisti è dovuto ad un<br />
volontario isolamento <strong>del</strong>l’economia dall’etica e dalla tecnica.<br />
3 Esso può essere definito come un flusso antropico di sfruttamento – inquinamento composta da<br />
materia ed energia che proviene dalle fonti <strong>del</strong>la natura, attraversa l’intera economia umana, ritorna<br />
agli scarichi <strong>del</strong>la natura ed è necessario alla manutenzione e al rinnovo degli stock.<br />
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