Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon
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“separare il lavoro dalle altre attività <strong>del</strong>la vita ed assoggettarlo alle leggi di mercato<br />
significa annullare tutte le forme organiche di esistenza e sostituirle con un tipo<br />
diverso di organizzazione, atomistico e individualistico” (p.210). Questa<br />
affermazione è un vero e proprio “atto di accusa” nei confronti <strong>del</strong> capitalismo e <strong>del</strong><br />
suo sviluppo. L’economista ungherese individua due possibili strade di uscita: il<br />
socialismo, nella sua eccezione democratica, ed il fascismo.<br />
La versione umanitaristica e socialdemocratica <strong>del</strong>l’alternativa socialista che Polanyi<br />
sembra sottoscrivere è “la tendenza inerente ad <strong>una</strong> civiltà industriale a su<strong>per</strong>are il<br />
mercato autoregolato subordinandolo consapevolmente ad <strong>una</strong> società democratica…<br />
dal punto di vista <strong>del</strong>la comunità nel suo insieme il socialismo è semplicemente la<br />
continuazione di quello sforzo di rendere la società un rapporto specificamente<br />
umano tra <strong>per</strong>sone, rapporto che nell’Europa occidentale era sempre stato associato<br />
alle tradizioni cristiane. Dal punto di vista economico, esso è al contrario un<br />
allontanamento radicale dal passato immediato, nella misura in cui esso rompe con il<br />
fare dei guadagni monetari privati l’incentivo generale alle attività produttive e non<br />
riconosce il diritto degli individui privati di disporre dei principali strumenti di<br />
produzione. Ecco <strong>per</strong>ché, in ultima analisi, la riforma <strong>del</strong>l’economia capitalistica da<br />
parte dei partiti socialisti è difficile anche quando essi siano decisi a non interferire<br />
nel sistema di proprietà. Infatti la semplice possibilità che essi possano decidere di<br />
farlo diminuisce quel tipo di fiducia che nell’economia liberale è vitale, cioè<br />
l’assoluta fiducia nella continuità dei titoli di proprietà. Mentre il contenuto di fatto<br />
dei diritti di proprietà potrebbe subire <strong>una</strong> ridefinizione <strong>per</strong> mezzo <strong>del</strong>la legislazione,<br />
la sicurezza <strong>del</strong>la continuità formale è esenziale <strong>per</strong> la continuità <strong>del</strong>l’economia di<br />
mercato” (p.295). Il fascismo è <strong>una</strong> soluzione autoritaria e conservatrice che <strong>per</strong>mette<br />
alle classi borghesi il controllo dei partiti socialisti. Questa soluzione salva il mercato<br />
ma rinuncia alla democrazia attraverso un rieducazione forzata che elimina l’idea di<br />
fratellanza degli uomini.<br />
Il pensiero di Polanyi sullo sviluppo è assolutamente contrastante con lo sviluppo<br />
economico, liberale e capitalista che si è analizzato fino ad ora. L’economista<br />
ungherese, che può essere considerato un “classico”, rompe radicalmente con la<br />
tradizione liberale risalente ad Adam Smith ma soprattutto con l’economia neo-<br />
classica e l’utilitarismo ponendo <strong>una</strong> <strong>critica</strong> alla base antropologica che sottostà al<br />
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