Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon
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enestante che digiuni [...] può anche funzionare, sul piano <strong>del</strong>l'alimentazione, allo<br />
stesso modo di un indigente costretto a fare la fame, ma il primo ha un “insieme di<br />
capacitazioni” diverso da quello <strong>del</strong> secondo (l'uno può decidere di mangiar bene e<br />
nutrirsi adeguatamente, l'altro non può)” (2000, p. 79). Ora, osserva Sen, “mentre la<br />
combinazione dei funzionamenti effettivi di <strong>una</strong> <strong>per</strong>sona rispecchia la sua riuscita<br />
reale, l'insieme <strong>del</strong>le capacitazioni rappresenta la sua libertà di riuscire, le<br />
combinazioni alternative di funzionamenti tra cui essa può scegliere” (p.80).<br />
L'approccio <strong>del</strong>le capacitazioni può guardare sia ai funzionamenti realizzati sia<br />
all'insieme capacitante <strong>del</strong>le alternative a disposizione, a seconda che ci si voglia<br />
focalizzare sulle cose che <strong>una</strong> <strong>per</strong>sona fa o su quelle che è libera di fare. È, <strong>per</strong>ò,<br />
preferibile, secondo Sen, concentrarsi su queste ultime, dal momento che “è possibile<br />
dare importanza anche al fatto di avere occasioni che non vengono colte; anzi, è<br />
naturale muoversi in questa direzione, se il processo attraverso il quale vengono<br />
generati gli esiti ha un suo significato” (p. 80).<br />
L’economista indiano si confronta con i maggiori teorici <strong>del</strong>la giustizia come Nozick<br />
e Rawls ma anche con la storia <strong>del</strong> pensiero economico, in particolare con<br />
l’utilitarismo.<br />
La prospettiva di Sen è, dunque, alternativa rispetto a tutti gli approcci in qualche<br />
modo "classici" in tema di distribuzione <strong>del</strong>le risorse. In particolare, Sen contesta<br />
all'utilitarismo:<br />
1) l'indifferenza <strong>per</strong> la distribuzione <strong>del</strong>la "felicità"<br />
2) la negazione di un valore intrinseco ai diritti e alle libertà,<br />
3) <strong>una</strong> certa predisposizione a favorire condizionamento sociale e adattamento;<br />
Inoltre Sen rimprovera a Rawls: la tendenza a ridurre la libertà a un semplice<br />
“vantaggio” e a trascurare i problemi di conversione dei beni principali (beni<br />
necessari <strong>per</strong> qualsiasi piano di vita) in benessere effettivo; obietta a Nozick la<br />
mancanza di considerazione <strong>per</strong> le conseguenze derivanti dall'esercizio dei diritti<br />
(negativi) <strong>del</strong>le <strong>per</strong>sone.<br />
Sen ha la capacità di spostare l’attenzione dai mezzi (aumento <strong>del</strong>la produzione,<br />
investimenti, utilità, etc..), ai fini cioè allo sviluppo stesso. Le teorie sullo sviluppo<br />
economico, troppo spesso, si sono concentrate su un unico fine, cioè la crescita, che è<br />
diventato la legge <strong>del</strong>l’economia stessa. Sen, e con lui molti altri autori qui proposti,<br />
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