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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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3) Politiche a sostegno <strong>del</strong>la sostenibilità ambientale<br />

Questi interventi sono già stati esposti nel capitolo quinto quando si è discusso <strong>del</strong><br />

concetto di sostenibilità ambientale di Hermann Daly. Riassumendo si possono<br />

individuare nella contabilità ambientale e nel rispetto <strong>del</strong> concetto di sostenibilità<br />

forte alcuni elementi di proposta politica molto interessanti <strong>per</strong> lo sviluppo <strong>civile</strong>.<br />

Credo sia impossibile slegare lo sviluppo <strong>civile</strong> da <strong>una</strong> politica economica improntata<br />

sulla sostenibilità ambientale.<br />

Otre alle politiche pratiche, è fondamentale intervenire nell’ambito <strong>del</strong>l’informazione<br />

a sostegno di un mo<strong>del</strong>lo alternativo: il ruolo dei cosiddetti “media” i questo caso è<br />

fondamentale (De Biase 2007).<br />

Senza usare le metafore di Latouche sulla rivalutazione <strong>del</strong>l’immaginario, è corretto<br />

considerare l’intervento culturale come uno degli elementi fondamentali <strong>per</strong><br />

modificare l’assolutismo di un <strong>paradigma</strong> di sviluppo basato su consumo, spreco e<br />

crescita. Si può condividere in parte l’idea che lo sviluppo <strong>civile</strong>, umano e sostenibile<br />

abbia necessariamente bisogno di affrontare il “problema <strong>del</strong>l’egemonia culturale” di<br />

gramsciana memoria (Gramsci, 2007). Lo strumento dei nuovi media (internet) può<br />

sicuramente essere <strong>una</strong> strada <strong>per</strong> “sensibilizzare” le <strong>per</strong>sone sui limiti ecologici e<br />

sociali di un mo<strong>del</strong>lo che ha i difetti che si sono più volte evidenziati in questo lavoro<br />

(De Biase, 2007).<br />

In conclusione, lo sviluppo <strong>civile</strong> non aspira a diventare un mo<strong>del</strong>lo rivoluzionario<br />

<strong>del</strong> sistema capitalistico ma crede di poter dare un contributo al miglioramento di tale<br />

sistema <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere quella “deviazione <strong>del</strong> treno” invocata nella prefazione. I<br />

ragionamenti proposti in questo <strong>paradigma</strong> contengono elementi sia di riformismo<br />

(miglioramenti all’interno <strong>del</strong> sistema) sia utopici, con la s<strong>per</strong>anza di un futuro<br />

migliore.<br />

In questo senso, se usassimo la dicotomia ricossiana, lo sviluppo <strong>civile</strong> è certamente<br />

da iscrivere al filone “<strong>per</strong>fettista” <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> pensiero.<br />

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