Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon
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(impianti, strutture formali e informali di organizzazione <strong>del</strong> lavoro) nell’ambito <strong>del</strong><br />
processo di produzione.<br />
Il punto fondamentale è che questi sistemi richiedono continui apporti di<br />
materia/energia (e lavoro) <strong>per</strong> mantenersi “in condizioni di efficienza”. Le<br />
organizzazioni produttive hanno degli input e degli output. Queste strutture, come<br />
noto, si mantengono lontano dall’equilibrio termodinamico grazie a continui apporti<br />
di energia provenienti dall’esterno <strong>del</strong> sistema (input) e producono scarti (output).<br />
Tali strutture (stock) necessarie alle economie avanzate <strong>per</strong> produrre innovazione<br />
tecnologica (imprese multinazionali, centri di ricerca, burocrazie, sistemi di<br />
trasporto, ecc.) richiedono enormi flussi di materia/energia (e lavoro), non solo, e<br />
non tanto, <strong>per</strong> produrre benessere, quanto, innanzitutto, <strong>per</strong> mantenere se stesse<br />
La mancata considerazione di questi rapporti esterni <strong>del</strong> sistema economico non ci fa<br />
comprendere fino in fondo quando abbiamo <strong>una</strong> creazione di benessere o <strong>una</strong> vera e<br />
propria <strong>per</strong>dita.<br />
Come si vedrà meglio nel paragrafo di Latouche, la decrescita prospettata da<br />
Georgescu – Roegen è qualcosa di molto più complesso. Per quanto la decrescita<br />
alluda, sul piano economico, a <strong>una</strong> riduzione complessiva <strong>del</strong>le quantità fisiche<br />
prodotte e <strong>del</strong>le risorse impiegate, essa va intesa piuttosto come <strong>una</strong> complessiva<br />
trasformazione <strong>del</strong>la struttura socio-economica, politica, e <strong>del</strong>l’immaginario<br />
collettivo verso assetti sostenibili. Questo nella prospettiva di un significativo<br />
aumento, e non certo di <strong>una</strong> riduzione, <strong>del</strong> benessere sociale.<br />
Tale trasformazione presenta dunque un carattere multidimensionale. La decrescita si<br />
deve realizzare secondo quattro prospettive: ecologica, sociale, politica e<br />
“immaginativa”.<br />
Per questi argomenti rimando alla discussione <strong>del</strong> contributo di Latouche al<br />
penultimo paragrafo.<br />
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