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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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Lo sviluppo locale <strong>per</strong> un’economia <strong>civile</strong><br />

“Chi riconosce che lo sviluppo<br />

<strong>civile</strong> è l’obiettivo politico<br />

fondamentale vede dissolversi<br />

come neve al sole la separazione<br />

fra “morale” e politica”<br />

Paolo Sylos Labini<br />

Questo capitolo cerca di <strong>del</strong>ineare <strong>una</strong> linea da <strong>per</strong>corre <strong>per</strong> lo sviluppo, coniugando<br />

lo sviluppo locale con l’economia <strong>civile</strong>, alla luce degli elementi di criticità emersi<br />

nei capitoli precedenti. Lo sviluppo <strong>civile</strong> nasce nel territorio e la sua dimensione<br />

“localizzata” è necessaria affinché si formi un nuovo <strong>paradigma</strong> <strong>del</strong>lo sviluppo.<br />

Globale e locale in questo contesto si fondono in un contesto di civismo umanista<br />

tipico <strong>del</strong>l’Italia illuminista. La prima parte di quest’ultimo capitolo introdurrà il<br />

concetto di sviluppo locale nell’accezione di valorizzazione di un territorio, di uno<br />

sviluppo olistico, che non comprenda la mera crescita o la competizione ma che<br />

abbia particolare attenzione al capitale umano e sociale. Il contributo dei “padri”<br />

<strong>del</strong>lo sviluppo locale ci guiderà attraverso la formazione di un’ economia “altra”<br />

dove sociologi, economisti e geografi devono unire i loro sforzi <strong>per</strong> costruire un<br />

mo<strong>del</strong>lo di sviluppo che si distanzia dal <strong>paradigma</strong> che è stato precedentemente<br />

tratteggiato. Nel secondo paragrafo si introdurrà il secondo ingrediente fondamentale<br />

<strong>per</strong> lo sviluppo <strong>civile</strong>, cioè l’economia <strong>civile</strong>, con le sue caratteristiche e la sua storia<br />

secolare. Ripreso dai contributi di autori come Bruni e Zamagni, l’economia <strong>civile</strong><br />

non si concentra sui mezzi, ma pone l’attenzione ai fini <strong>del</strong> pensiero economico: la<br />

società <strong>civile</strong> e la felicità <strong>per</strong>sonale devono tornare al centro <strong>del</strong>l’economia.<br />

Negli ultimi paragrafi si cercherà di spiegare in modo più dettagliato le<br />

caratteristiche <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>civile</strong>, come sintesi di sviluppo locale ed economia<br />

<strong>civile</strong>, e <strong>per</strong>ché è auspicabile un ritorno ad un economia “umanizzata” che non sia<br />

im<strong>per</strong>meabile all’ecologia, alla filosofia e alla sociologia.<br />

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