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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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presuppone così che il commercio internazionale <strong>del</strong> mercato libero non aumenterà<br />

lo sviluppo economico e lo sviluppo.<br />

E’ importante, prima di chiudere il paragrafo, soffermarsi su un grande contributo<br />

nella tradizione strutturalista e <strong>del</strong>la dipendenza, cioè l’o<strong>per</strong>a <strong>del</strong>l’economista<br />

brasiliano Celso Furtado (Furtado, 1970, 1975). Gli scritti di Furtado sulla teoria <strong>del</strong><br />

sottosviluppo evidenziano chiaramente l’influenza <strong>del</strong>la teoria e metodologia<br />

marxista che analizzeremo più dettagliatamente nel prossimo paragrafo. Il suo<br />

approccio storico e le stesse conclusioni a cui <strong>per</strong>venne, sull’importanza <strong>del</strong>l’impatto<br />

dei paesi sviluppati su quelli sottosviluppati, presentano molte somiglianze coi lavori<br />

di Baran. Il sottosviluppo non è <strong>una</strong> fase specifica nel processo di sviluppo, è<br />

piuttosto <strong>una</strong> condizione storica particolare. Furtado volle distinguere chiaramente il<br />

concetto di crescita (produzione in aumento) da quello più articolato di sviluppo (che<br />

implica l’impiego <strong>del</strong>la forza lavoro in un modo di produzione che utilizza le<br />

tecnologie più moderne e massimizza la produttività <strong>del</strong> lavoro). E, nell’ambito dei<br />

processi di sviluppo, le rivoluzioni tecnologiche nella produzione interna di beni di<br />

consumo e poi di investimento che caratterizzarono lo sviluppo economico dei paesi<br />

avanzati sul piano industriale furono ben diverse dal cambiamento nelle economie<br />

sottosviluppate, non trainato da dinamiche interne ma indotto dall’esterno, cioè dal<br />

lato <strong>del</strong>la domanda. Nel primo caso, come in Inghilterra, l’introduzione di migliori<br />

tecnologie <strong>per</strong>mise di abbassare i prezzi dei beni di consumo, il che fece aumentare<br />

la domanda e, quindi, la produzione, fintantoché esisteva un eccesso di offerta di<br />

lavoro. Nel 1870, secondo la ricostruzione storica di Furtado, in Inghilterra l’eccesso<br />

di offerta di lavoro a basso costo si era ormai esaurita e questa rigidità determinò ben<br />

presto il rialzo dei salari e la diminuzione dei profitti nel settore dei beni di consumo.<br />

Una conseguenza diretta fu la riduzione <strong>del</strong> tasso di investimento nel settore, con <strong>una</strong><br />

contrazione successiva anche <strong>del</strong>la domanda di produzione di beni capitali e il<br />

rischio di un arresto <strong>del</strong> processo di crescita economico, a causa <strong>del</strong>l’iniziale<br />

contrazione <strong>del</strong>la forza lavoro. Quel che evitò questa <strong>per</strong>versa spirale fu il processo<br />

ininterrotto alla fine <strong>del</strong> XIX secolo di innovazione tecnologica nella produzione di<br />

beni capitali, che consentì di recu<strong>per</strong>are il tasso di profitto tanto nel settore dei beni<br />

di consumo quanto in quello dei beni capitali. L’espansione su scala mondiale di<br />

economie come quella inglese interessò direttamente anche le sorti <strong>del</strong>le economie<br />

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