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Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon

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espinge la visione positivista e “apriorista” 6 che vede l’economia come la scienza<br />

<strong>del</strong>la sola azione umana e <strong>del</strong>lo scambio. Come è emerso nel primo capitolo, la<br />

scienza economica è vista come <strong>una</strong> scienza positiva, cioè libera da giudizi di valore.<br />

Anche secondo Ricossa l’economia e, con essa, la scienza economica non sono<br />

soggetti a valutazioni morali, ma è necessario studiare esclusivamente l’azione<br />

umana. La visione <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>civile</strong> non crede che la scienza economica possa<br />

allontanarsi dall’etica e ripropone <strong>per</strong> questo che l’economia torni ad essere <strong>una</strong><br />

scienza umana e “sociale”, allontanandosi sia dal positivismo neoclassico che dalla<br />

prasseologia “austriaca”.<br />

L’economia, come abbiamo visto è “immersa” nella società e la scienza economica è<br />

necessariamente influenzata da sociologia, psicologia e etica. Lo sviluppo <strong>civile</strong>,<br />

partendo da questa convinzione, tende a valorizzare gli aspetti di coo<strong>per</strong>azione tra gli<br />

individui <strong>per</strong> favorire un visione più olistica <strong>del</strong>lo sviluppo stesso.<br />

Si può affermare che questo nuovo <strong>paradigma</strong> <strong>del</strong>lo sviluppo che si focalizza sulla<br />

reciprocità e la coo<strong>per</strong>azione si adatti maggiormente ad accogliere le critiche di<br />

coloro che sostengono uno sviluppo ecologicamente sostenibile e uno sviluppo<br />

umano omnicomprensivo. Queste critiche, che sono state tratteggiate nei primi<br />

capitoli, inerenti al deficit etico ed ecologico <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong>lo sviluppo vengono<br />

assorbite dall’idea di un’ “evoluzione” <strong>del</strong>lo sviluppo che sia fondato sull’aumento<br />

ed il miglioramento <strong>del</strong> capitale <strong>civile</strong> e sociale <strong>del</strong>la società contemporanea. Un<br />

mo<strong>del</strong>lo basato su qualità <strong>del</strong>la vita, sostenibilità ambientale e coo<strong>per</strong>azione è<br />

intrinseco all’idea <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>civile</strong>, che può diventare il binario alternativo al<br />

<strong>paradigma</strong> <strong>del</strong>lo sviluppo incontrato nella prefazione.<br />

Un nuovo mo<strong>del</strong>lo che sappia accogliere le critiche “ecologiche” di Daly e le critiche<br />

“etiche” di Sen può fondarsi sull’idea che gli elementi centrali <strong>del</strong>lo sviluppo stesso<br />

non possano essere solamente la crescita e la competitività ma debbano essere lo<br />

sviluppo umano, la sostenibilità ambientale e la libertà in un contesto di democrazia<br />

economica e partecipazione <strong>civile</strong> basata sulla reciprocità.<br />

6 In questo caso ci si riferisce al metodo “presseologico” e “apriorista” di Mises e <strong>del</strong>la Scuola<br />

Austriaca, <strong>del</strong>la quale Ricossa fa parte. Per approfondimenti: Barotta e Raffaelli (1998) e Motterlini<br />

(2000)<br />

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