Sviluppo civile: per una critica simpatetica del paradigma ... - Aiccon
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contrapposto agli effetti di riflusso vi sono, tuttavia, anche taluni effetti di diffusione<br />
centrifughi <strong>del</strong> moto di espansione dai centri in sviluppo verso le altre zone.”(p.39)<br />
L’economia centrale in espansione può stimolare la domanda <strong>del</strong>l’economia<br />
<strong>per</strong>iferica e, se fosse in grado di eliminare gli effetti di riflusso, questo processo<br />
potrebbe <strong>per</strong>mettere un eventuale innesco di processi cumulativi di sviluppo nelle<br />
aree depresse.<br />
Il processo di differenziazione tra le economie regionali segue, secondo lo schema<br />
myrdalliano, tre fasi successive:<br />
1) <strong>una</strong> prima fase, preindustriale, nella quale le differenze <strong>del</strong>lo sviluppo<br />
tra le aree sono relativamente modeste<br />
2) <strong>una</strong> fase dove il processo di causazione circolare cumulativa genera<br />
processi di sviluppo in pochi poli creando forti squilibri tra le regioni<br />
3) gli effetti di diffusione mitigano gli effetti di riflusso riducendo le<br />
differenze creatisi nella fase precedente.<br />
Questa ultima fase, secondo Myrdal, si manifesta differentemente a seconda dei<br />
luoghi. Nei paesi occidentali sviluppati (Usa ed Europa) gli effetti di diffusione<br />
tendono ad essere decisamente più incisivi rispetto ai paesi sottosviluppati dove si ha<br />
un aggravamento degli squilibri interni: “.. quanto è più alto il livello di sviluppo<br />
economico già raggiunto da <strong>una</strong> nazione, tanto più forti sono di solito gli effetti di<br />
diffusione. Infatti, ad un alto livello medio di sviluppo si accompagnano un<br />
miglioramento dei trasporti e <strong>del</strong>le comunicazioni, più alti livelli di istruzione ed <strong>una</strong><br />
più dinamica comunione di idee e di valori – tutti fattori che tendono a consolidare le<br />
forze <strong>per</strong> <strong>una</strong> spinta centrifuga di espansione economica o a rimuovere gli ostacoli<br />
che si frappongono alla loro azione.”(p.41)<br />
Inoltre secondo Myrdal il fatto che le politiche di intervento pubblico a sostegno<br />
degli effetti di diffusione si possono realizzare solo in paesi con <strong>una</strong> disponibilità<br />
finanziaria sufficiente, fa si che questi effetti siano poco efficiente in un paese<br />
sottosviluppato.<br />
Lo schema myrdalliano non tiene conto <strong>del</strong>la scala geografica di riferimento,<br />
prescindendo dalla specificità <strong>del</strong>le diverse condizioni. Nonostante ciò, Myrdal<br />
ribadisce la propria estraneità al mo<strong>del</strong>lo neoclassico <strong>del</strong>l’equilibrio rifiutando l’idea<br />
che gli effetti di diffusione possano riequilibrare la situazione iniziale: “Al limite le<br />
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