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cop 8.pmd - Taic in Vriaul

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TIMAU: GROTTE, CARSISMO E MINIERE<br />

Nel 1964, su segnalazione di Antonio Plozner che l’aveva <strong>in</strong>dividuata scendendo<br />

con le sue capre dal Naso, alcuni ragazzi (Ermes Casali, Bepp<strong>in</strong>o e Ennio Matiz)<br />

entrano nella Grotta dei Cristalli; al tempo la cavità non aveva un nome e veniva<br />

chiamata semplicemente grotta, come del resto la maggior parte delle grotte che si<br />

trovano sulla parete.<br />

L’esplorazione della cavità avvenne con mezzi di fortuna e all’<strong>in</strong>saputa dei propri<br />

genitori. Vennero dapprima utilizzati i “saul<strong>in</strong>s”, le sottili corde usate per legare il fieno;<br />

non riuscendo a raggiungere il fondo del pozzo <strong>in</strong>iziale, si chiese allora aiuto a don<br />

Paolo che prestò la corda della campana piccola della chiesa. In seguito Ennio Matiz<br />

costruì una vera scaletta da speleologo <strong>in</strong> cavo di acciaio e grad<strong>in</strong>i di legno, che servì<br />

per le successive visite alla grotta. Le discese divennero sempre più frequenti e si<br />

alternarono <strong>in</strong>numerevoli nomi; fu posta pure <strong>in</strong> una nicchia la madonn<strong>in</strong>a che ancora<br />

oggi si nota nella prima camera.<br />

Dopo un periodo di tranquillità, dovuta al fatto che alcuni si dovettero assentare per<br />

lavoro, nel 1966 venne esplorata la grotta oggi denom<strong>in</strong>ata Condotta sopra la Centrale<br />

di Timau.<br />

Per raggiungere la grotta, che si apre <strong>in</strong> parete a una vent<strong>in</strong>a di metri di altezza, si<br />

<strong>in</strong>gegnarono con un sistema vecchio ma efficiente.<br />

Smontando l’ombrello di casa, vennero recuperate le aste <strong>in</strong>terne <strong>in</strong> acciaio per<br />

farne delle frecce; al fondo, tramite un piomb<strong>in</strong>o, venne fissato un sottile filo di nylon.<br />

Lo s<strong>cop</strong>o era quello di far passare una freccia, con relativo cord<strong>in</strong>o, dietro la pianta<br />

che si trovava <strong>in</strong> corrispondenza dell’<strong>in</strong>gresso: una volta riusciti nell’<strong>in</strong>tento, il filo<br />

poteva venire sostituito da cord<strong>in</strong>i di diametro progressivamente maggiore, f<strong>in</strong>o a far<br />

passare dietro alla pianta una corda vera e propria. Ci volle un’<strong>in</strong>tera giornata di lanci<br />

con l’arco dal basso e solo quando fu sera riuscirono nell’<strong>in</strong>tento; l’esplorazione della<br />

grotta avvenne il giorno successivo.<br />

Delle cavità esplorate fu stilato uno schizzo. Questi, <strong>in</strong>sieme ad altri reperti ritrovati<br />

all’<strong>in</strong>terno delle grotte, furono presentati negli anni ’70 <strong>in</strong> una mostra a Timau. Al<br />

momento, non sappiamo esattamente cosa venne esposto né abbiamo traccia delle<br />

documentazione presentata: tutte queste <strong>in</strong>formazioni ci sono pervenute proprio al<br />

momento di andare <strong>in</strong> stampa.<br />

Speriamo di ritornare presto su questa <strong>in</strong>teressante pag<strong>in</strong>a di storia.<br />

Negli anni ’70 gli ud<strong>in</strong>esi dello CSIF, <strong>in</strong> concomitanza con la campagna di ricerche<br />

svolta nell’adiacente Monte Coglians, effettuarono varie uscite nell’area, accompagnati<br />

dall’appassionato speleologo Mentil, allora custode del tempio-ossario; nel 1971<br />

topografano la Grotta dei Cristalli, ove successivamente risalgono anche il difficile<br />

cam<strong>in</strong>o <strong>in</strong>terno; sul Pal Piccolo s<strong>cop</strong>rono varie grotte, tra cui Freezer, che esplorano<br />

per circa 120 metri di lunghezza.<br />

Nel settembre 1987 <strong>in</strong>izia la felice campagna esplorativa del Gruppo Triest<strong>in</strong>o Speleologi<br />

(GTS).<br />

Sul sentiero del Pal Piccolo, dopo un breve scavo, s<strong>cop</strong>rono la Grotta di Monte<br />

Croce Carnico che esplorano <strong>in</strong> un paio di anni per circa 680 m; la cavità giunge<br />

Tischlbongara piachlan<br />

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