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cop 8.pmd - Taic in Vriaul

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C. BELLATI - F. CATTARIN - L. PLOZNER<br />

te per il servizio militare, prima a l’Aquila e poi, come Alp<strong>in</strong>o dell’8° Reggimento,<br />

viene dest<strong>in</strong>ato a Studena. Term<strong>in</strong>ato il servizio militare, con l’apertura della cava di<br />

marmo, sita sopra il paese, vi trova subito lavoro come scalpell<strong>in</strong>o.<br />

Nel 1930 si sposa con Elsa Plozner (Ganz) con la quale, già un anno prima, aveva<br />

avuto la prima figlia, Rita. Sempre nel 1930, <strong>in</strong>iziano i lavori di costruzione della strada<br />

che porta al Valico di Monte Croce Carnico ad opera dell’Impresa Palad<strong>in</strong>i, Ottavio<br />

viene assunto come fuoch<strong>in</strong>o e capo squadra. Nel maggio 1935, tra l’undicesimo e<br />

dodicesimo tornante, mentre realizzavano le camere a s<strong>cop</strong>pio, (che servivano per<br />

una eventuale <strong>in</strong>vasione nemica per poter, <strong>in</strong> tempi brevi, <strong>in</strong>terrompere il collegamento<br />

Italia-Austria, con il brillamento delle cariche deposte all’<strong>in</strong>terno delle stesse per far<br />

saltare la strada) ancor oggi visibili, Ottavio e Giordano Unfer (P<strong>in</strong>dul), posizionarono<br />

una carica nella roccia, qualcosa non funzionò, si avvic<strong>in</strong>arono e, proprio <strong>in</strong> quel momento<br />

s<strong>cop</strong>piò tutto e i detriti li colpirono agli occhi. Da quel giorno, a soli 33 anni,<br />

Ottavio perse completamente la vista e Giordano, che aveva 25 anni, rimase semicieco.<br />

A causa di questo <strong>in</strong>cidente, Ottavio perse il lavoro e il suo posto di capo squadra<br />

venne occupato da Nicolò Unfer (Sappad<strong>in</strong>).<br />

Accettare questa nuova e orribile situazione non è facile per Ottavio che ogni<br />

giorno diventa sempre più nervoso ma, con la paziente assistenza della moglie Elsa, di<br />

alcuni amici, piano, piano si adegua all’amara realtà.<br />

Nel 1936, nasce la seconda figlia Alda e, due anni più tardi il primo figlio maschio,<br />

Franco. Solo la primogenita è riuscito a vedere ed ora, per sapere come sono i suoi<br />

due figli chiede alla gente di descriverli e accarezza i loro volti con le mani.<br />

Col tempo Ottavio sarà riconosciuto cieco ma non percepirà mai la pensione di<br />

cieco, per tutta la vita gli verrà assegnata solo quella come <strong>in</strong>valido civile.<br />

Anche la musica avrà un ruolo importante nella vita di Ottavio e lo aiuterà ad<br />

andare avanti accettando la sua condizione. Risparmiando un soldo alla volta riuscì a<br />

soddisfare la sua passione e, proprio da Castelfidardo, la capitale delle fisarmoniche, si<br />

fece mandare una fisarmonica con i tasti che imparò a suonare da solo. Assieme<br />

all’amico L<strong>in</strong>o Primus (Futar), anch’egli cieco, suonatore di viol<strong>in</strong>o e armonica a bocca,<br />

ben volentieri andavano ad allietare ogni matrimonio.<br />

Le domeniche pomeriggio, sulla strada, fuori dalla casa del “Ganz”, Ottavio, L<strong>in</strong>o,<br />

Giorgetto e Nicolò suonavano e i giovani ballavano e trascorrevano qualche ora <strong>in</strong><br />

sana allegria.<br />

Nel 1948, ben volentieri Ottavio accoglie <strong>in</strong> casa la giovane studentessa Cater<strong>in</strong>a<br />

Bellati e l’aiuta a preparare la sua tesi di Laurea su Timau e il suo dialetto.<br />

In seguito, se richiesto, si mette a disposizione di quanti vogliono conoscere e sapere<br />

qualcosa di più sulla storia e le vicende del paese.<br />

Domenica 14 novembre 1982 alle ore 11:50, causa una polmonite, Ottavio ci lascia<br />

per sempre e, se non ha avuto la fortuna di vedere questo mondo, Dio avrà sicuramente<br />

ridato la luce ai suoi occhi nell’aldilà per poter ammirare le meraviglie del Paradiso.<br />

82<br />

Laura Plozner van Ganz<br />

Quaderni di cultura timavese

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