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cop 8.pmd - Taic in Vriaul

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Tischlbongara piachlan<br />

• Appendice •<br />

PARARE HOSPITIUM<br />

Al momento di mandare <strong>in</strong> stampa il quaderno abbiamo ritrovato altri documenti<br />

che riteniamo particolarmenrte <strong>in</strong>teressanti ed utili per sollecitare nuovi studi ed approfondimenti<br />

riguardanti gli argomenti trattati nel nostro articolo. Li riportiamo completati<br />

dalle note corrispondenti.<br />

-1412. Sentenza del preposito della Collegiata della Carnia Pietro di Castel d’Arcano<br />

con la quale si obbliga il sacerdote Giovanni, vicario <strong>in</strong> Sutrio, a far fronte ad un<br />

suo debito “pro v<strong>in</strong>o rabioli” dallo stesso acquistato da un certo Planesio di Piano<br />

d’Arta. 138<br />

-1420. Giacomo fu Nicola Morassio da Cercivento si riconosce debitore verso<br />

Giovanni fu Rizardo da Buia per una quantità di v<strong>in</strong>o terrano; obbliga, a garanzia “pro<br />

pignore mobili” la sua casa d’abitazione. 139<br />

-1483. Nicolò di Tommaso detto Masutto, della famiglia degli Adamo da Paluzza,<br />

acquista una partita di v<strong>in</strong>o. 140<br />

-1483. Floriano fu Stefano Bruni da Paluzza acquista anch’esso una partita di<br />

v<strong>in</strong>o. 141<br />

-1521. Bulcone fu “Nihili Unfiere da Ogliacho teutonicus” confessa avere un<br />

debito verso Andrea Biancone da Tolmezzo “pro v<strong>in</strong>o habito”; per tale debito, gli fa<br />

da fideiussore Ducio da Casteons. 142<br />

-1521. Pietro “filius quondam Nihili crafar de Muda teutonicus” ha un debito<br />

“pro v<strong>in</strong>o habito” verso il suo connazionale Ianzilo “cerdo” (calzolaio) abitante <strong>in</strong><br />

Tolmezzo. 143<br />

-1521. Paolo “filius Ianzil cafaijer de Ogliacho teutonicus” ha anch’egli un<br />

debito verso il suddetto Ianzilo, avendo acquistato una partita di v<strong>in</strong>o. 144<br />

-1521. Leonardo “filius quondam Iacobi zuot de Muda teutonicus” è pure lui<br />

debitore, per il medesimo motivo, con Ianzilo calzolaio. 145<br />

-1529. Filippo figlio di Corrad<strong>in</strong>o da Casteons, cameraro della chiesa di S. Maria di<br />

Paluzza, è ricordato come “hosto <strong>in</strong> Paluza”. 146<br />

-1530. Matteo del Negro da Paluzza è “hospitis” (oste) <strong>in</strong> detto luogo. 147<br />

-1554. È ricordato <strong>in</strong> Paluzza, nel borgo Centa, il magazz<strong>in</strong>o di vettovaglie<br />

(“Apothecam”) di Giovanni Fornetti, cognato di ser Silverio. 148<br />

-1607. Giovanni di Bartolomeo Cus<strong>in</strong>a bresciano, abitante <strong>in</strong> Paluzza (“brixiense,<br />

<strong>in</strong>cola Palutiae”), risulta debitore per 12 Conzi di v<strong>in</strong>o (“pro tot v<strong>in</strong>o ab eo habito,<br />

congis duodecim”) verso Matteo Rosso, cittad<strong>in</strong>o di Tolmezzo. 149<br />

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