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cop 8.pmd - Taic in Vriaul

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LA PRIMA TESI DI LAUREA SU TIMAU - TISCHLBONG<br />

distese di pascoli <strong>in</strong> mezzo a cui sorgono i ricoveri per i pastori (hita) e<br />

per gli animali (lozis).<br />

Riporta alcune <strong>in</strong>formazioni su usi e costumi tradizionali e due canzonette tratte dal<br />

Mar<strong>in</strong>elli dal momento che non le è stato possibile raccoglierle dalla viva voce dei<br />

timavesi perché nessuno le ricorda o le canta più. Fortunatamente, negli ultimi<br />

vent’anni, grazie all’impegno e alla passione dei timavesi, si è potuto colmare molte di<br />

queste lacune <strong>in</strong> campo storiografico e dare vita ad una letteratura timavese.<br />

Affronta poi l’<strong>in</strong>tero capitolo della fonetica, analizzando fenomeni l<strong>in</strong>guistici, evoluzioni,<br />

confronti con i dialetti car<strong>in</strong>ziani, e della morfologia nom<strong>in</strong>ale e verbale. Si tratta<br />

di una descrizione sistematica e ord<strong>in</strong>ata, una ardua impresa tenuto conto degli strumenti<br />

e delle conoscenze dell’epoca <strong>in</strong> materia di “parlate alloglotte”. Non poteva,<br />

<strong>in</strong>fatti, contare sui registratori, anche quelli tascabili, che oggi sono diventati il mezzo<br />

più diffuso tra i ricercatori e gli studiosi.<br />

Il secondo volume contiene il lessico reperito dall’autrice che spazia <strong>in</strong> tutti i settori<br />

della vita quotidiana della popolazione. Seguono un elenco dei nomi propri di persona,<br />

probabilmente come venivano utilizzati al tempo a Timau, e un <strong>in</strong>dice etimologico, <strong>in</strong><br />

cui i vocaboli vengono elencati <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e alfabetico e <strong>in</strong> base alla matrice tedesca o<br />

neolat<strong>in</strong>a.<br />

Il lungo <strong>in</strong>tervallo di tempo tra questa tesi e l’importante lavoro della dott.ssa Geyer,<br />

che ha portato a compimento lo studio della l<strong>in</strong>gua timavese, risulta <strong>in</strong>comprensibile,<br />

soprattutto considerati l’<strong>in</strong>teresse e la s<strong>in</strong>golarità di tutte le comunità germanofone,<br />

presenti nel territorio del Friuli Venezia Giulia. Ricordare qu<strong>in</strong>di la passione e il co<strong>in</strong>volgimento<br />

di studenti, come la dott.ssa Bellati, che ci hanno preceduto, ci aiuta ad<br />

alimentare l’<strong>in</strong>teresse verso tali comunità.<br />

F<strong>in</strong>ora si è cercato di comprendere ed<br />

illustrare il lavoro della studiosa, ma diventa<br />

di notevole importanza ricostruire anche il<br />

contesto sociale del tempo attraverso le <strong>in</strong>terviste<br />

e i commenti delle persone che hanno<br />

conosciuto la dott.ssa Bellati o meglio<br />

Cater<strong>in</strong>a come viene amorevolmente chiamata.<br />

L’<strong>in</strong>formatore, cui si è affidata la studiosa<br />

per le sue ricerche, fu Ottavio Plozner<br />

(Tavio van Sghnaidar).<br />

La figlia di Ottavio Plozner van Sghnaidar,<br />

la sig.ra Alda Plozner van Ganz ricorda<br />

“Cater<strong>in</strong>a” <strong>in</strong> questo modo:<br />

Fig. 5 - Da Alda van Ganz, da zbaita<br />

toachtar var Elsn unt van Tavio van<br />

Sghnaidar.<br />

Alda Plozner, la seconda figlia di Elsa<br />

Plozner Ganz e Ottavio Plozner Sghnaidar.<br />

Tischlbongara piachlan<br />

“ Da Cater<strong>in</strong>a is cheman is ochtaviarzka,<br />

zbelf joar honi ckoot, dai veitar Franco<br />

zeichna. Sii is cheman seem pan Beec unt<br />

hott pfrok men jamp baar gabeisn asa hiat<br />

glearnt da schprooch, noor is dar Sisto hear<br />

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