12.06.2013 Views

cop 8.pmd - Taic in Vriaul

cop 8.pmd - Taic in Vriaul

cop 8.pmd - Taic in Vriaul

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

PARARE HOSPITIUM<br />

monaci di essere ammesso nel loro consorzio; ed essi, adunati <strong>in</strong> Capitolo il 21<br />

aprile 1257, con scrittura formale accettarono l’oblazione e la dimanda, impegnandosi<br />

di provvedergli i viveri e gl’<strong>in</strong>dumenti onde poter campare nell’eremo<br />

di sua elezione. 5 È possibile che il romitorio ove si ritirò il Volchemaro si trovasse nei<br />

pressi dell’antica chiesetta di Santa Elisabetta di Stali (Plöcken, subito sotto il Passo,<br />

sul versante austriaco).<br />

Certamente un eremitaggio esisteva nel ‘300 a Casteons di Paluzza, accanto alla<br />

chiesa di San Daniele. Il Necrologio della Collegiata di San Pietro, compilato verso la<br />

metà di quel secolo, ricorda, il 21 agosto, la morte di “Sabida heremita apud Sanctum<br />

Danielem <strong>in</strong> Palucia”. 6<br />

Altra menzione di questo romitorio avverrà nel 1445, quando verrà ricordata “Dom<strong>in</strong>a<br />

Agnete heremita <strong>in</strong> Sancto Daniele de prope Casteglons. Actum <strong>in</strong> limite<br />

Ecclesie Sancti Danielis prope Heremitorium”. 7 Si tratterà, <strong>in</strong> quest’ultimo caso, di<br />

Agnese moglie di Mattia da Rivo, ricordata anche nel 1450 allorchè il figlio Daniele,<br />

dovendosi recare a Roma <strong>in</strong> occasione dell’Anno Santo, fece testamento e dispose di<br />

un legato a favore della “mater sua Agnes heremit(a) Sancti Danielis”. 8<br />

Scendendo poi la Valle del Bût, accanto alla chiesa di San Nicolò degli Alzeri<br />

presso Piano si trovava un altro eremo, ricordato nel 1431 ed appartenente all’Ord<strong>in</strong>e<br />

dei Cavalieri di S. Giovanni, presso il quale i viandanti potevano trovare ristoro e<br />

riposo. 8a<br />

Tischlbongara piachlan<br />

• Paluzza: i primi osti •<br />

Il term<strong>in</strong>e lat<strong>in</strong>o hospes - hospitis, significante una persona che accoglie un’altra<br />

<strong>in</strong> casa sua oppure è a sua volta ricevuta, nei documenti correnti del tempo era usualmente<br />

dato ad un gestore di locanda, la quale poteva essere con alloggio o semplicemente<br />

un’osteria.<br />

Similmente, l’espressione hospitium <strong>in</strong>dicante albergo oppure ospizio, nelle nostre<br />

povere e piccole ville del tempo, rivelava solitamente la presenza di un modesto alloggio,<br />

dove l’ospite di passaggio veniva accolto e r<strong>in</strong>focillato.<br />

Nel 1342 ci viene segnalato Antonio “hospes” fu Meynardo da Paluzza. È, per la<br />

nostra zona, l’oste di più antica memoria che, a quella data, acquista a Gemona del<br />

Friuli una partita di v<strong>in</strong>o rabiolo: sicuramente per la sua locanda. 9<br />

Di un altro conduttore di un luogo di ospitalità nella villa di Paluzza abbiamo notizia<br />

nel 1348: si tratta di “Michessio hospite de Paluza”, presente come testimone allorchè<br />

Domenico fu Candido da Rivo dettò le sue ultime volontà. 10 Costui, dovrebbe<br />

essere identificato con il “Mathiam dictum Michessium” ricordato l’anno seguente<br />

<strong>in</strong> un altro testamento. 11<br />

All’<strong>in</strong>izio ‘400, ci vengono segnalati <strong>in</strong> Paluzza altri due gestori di osteria.<br />

Ricordiamo per primo, nel 1415, Giorgio del fu Micolo di Adamo da Paluzza Inferiore<br />

(“Georgio hospite quondam Miculi Ade de Palucie”), discendente da un’antica<br />

famiglia di Naun<strong>in</strong>a ed il cui figlio, Adamo, diverrà una delle persone più rappre-<br />

203

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!