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cop 8.pmd - Taic in Vriaul

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LA PRIMA TESI DI LAUREA SU TIMAU - TISCHLBONG<br />

loro passeggiate <strong>in</strong> tutta la valle: arrivammo al passo e così fra chiacchiere e cantat<strong>in</strong>e<br />

fu resa gradevole e valida, anche sotto questo profilo, la mia estate timavese. Nei<br />

racconti, che la sera si tenevano, c’era sempre un doloroso accenno alla dura vita che<br />

certo gli uom<strong>in</strong>i (ma anche le donne) avevano avuto nella recente guerra, ma anche <strong>in</strong><br />

quella passata (la ’15/’18) dove rifulgeva sempre la figura di Maria Plozner medaglia<br />

d’oro, portatrice ed ero<strong>in</strong>a. Ma oltre alla guerra per quegli uom<strong>in</strong>i anche <strong>in</strong> tempo di<br />

pace la loro vita era dura. Dovevano andare al lavoro all’estero, lasciando sole le<br />

donne nelle case per mesi <strong>in</strong>teri. E, oltre ad aver fatto le portatrici <strong>in</strong> guerra, anche <strong>in</strong><br />

pace le donne dovevano sottoporsi a carichi che per me - ben nata <strong>in</strong> una famiglia<br />

veneta - erano <strong>in</strong>concepibili. Molto qu<strong>in</strong>di devono alle loro donne quegli uom<strong>in</strong>i, caricate<br />

di gerle enormi - alte quasi 2 metri - e di oltre 50 kg di peso. Per questo ho letto con<br />

<strong>in</strong>teresse (e con un po’ di dolore) la dolorosa risposta che al riguardo voi stessi riportate<br />

a pagg. 168 e 169 del vostro VI Quaderno 7 . E mi sia permesso, certo a nome<br />

anche vostro, la mia piccola soddisfazione di donna che, assieme alla ben più brava<br />

Inge Geyer 8 , abbia il caso voluto che proprio due donne rielabor<strong>in</strong>o e riport<strong>in</strong>o alla<br />

gioia di tutti questo dialetto che ci è così caro e alla cui r<strong>in</strong>ascita abbiamo dedicato non<br />

certo la fatica delle vostre donne, ma … un po’ direi proprio di sì!<br />

Vostro merito certo non piccolo, anzi eccezionale, quello che vi ha sp<strong>in</strong>to alla <strong>in</strong>tera<br />

r<strong>in</strong>ascita culturale ed orgogliosa del vostro passato, delle vostre tradizioni, del vostro<br />

stesso essere. E a me, che partendo da Timau, quasi mi sentivo un po’ cittad<strong>in</strong>a onoraria<br />

di quel mondo timavese, fece enorme piacere il ricordo ed il saluto che a distanza<br />

di quasi 40 anni vollero venirmi a dare a Cort<strong>in</strong>a, allora mia sede, gli esponenti di<br />

Timau, signori Pepp<strong>in</strong>o Matiz e Giacom<strong>in</strong>a Plozner, nonché ancor oggi, a oltre mezzo<br />

secolo, il sig. Mauro Unfer che garantisce questa cont<strong>in</strong>uità e l’<strong>in</strong>teresse che avete<br />

saputo creare attorno al vostro paese può essere riscontrato, come io stessa ho avuto<br />

occasione di accertare di persona, con i collegamenti ideali con Gressoney e gli altri<br />

mondi delle isole l<strong>in</strong>guistcihe <strong>in</strong> Italia e all’estero.<br />

Rientrata felicemente a Padova, anzi nella vecchia villa di famiglia “alla Gherla” di<br />

Crespano del Grappa, residenza estiva della famiglia Canal, fui accolta dai miei genitori,<br />

da zii e cug<strong>in</strong>i, come l’emula del vecchio prof. Piero Canal, l’<strong>in</strong>signe filologo<br />

dell’800. E <strong>in</strong>vece il bello, cioè il vero lavoro più pesante doveva ancora <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciare.<br />

Avevo, per mia fortuna, il carteggio del filologo e, mesch<strong>in</strong>amente, usai tutte le sue<br />

sched<strong>in</strong>e di s<strong>in</strong>gole documentazioni. Sembravano fatte apposta per raccogliere sul<br />

rovescio ogni s<strong>in</strong>gola voce: corsi e ricorsi storici! E su quelle sched<strong>in</strong>e lavorai quasi<br />

per un anno <strong>in</strong>tero e furono per me il brogliaccio su cui impostare ogni parola al f<strong>in</strong>e di<br />

giungere alla bozza del vocabolario timavese che vedevo crescere di giorno <strong>in</strong> giorno,<br />

quasi fosse una creatura che risorgesse da un antico sconosciuto letargo.<br />

Il risultato per me fu soddisfacente: mi pareva, come a tutti i neolaureati, di aver<br />

posto una pietra miliare <strong>in</strong> quel campo. Certo che tutta la fatica per la costruzione ex<br />

novo del vocabolario era stata notevole; per me era sembrata enorme e, se oggi si<br />

notano le sbrecciature, le manchevolezze, le deficienze, io non lo credevo certo allora.<br />

Sogno di avere 20 anni, o poco più, e di dom<strong>in</strong>are il mondo <strong>in</strong> quel settore. Conv<strong>in</strong>zione<br />

Tischlbongara piachlan<br />

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