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TESI DI DOTTORATO Modellazione e analisi non lineare - LabMec ...

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Capitolo 4. <strong>Modellazione</strong> di pareti strutturali<br />

K2 = (0.05 ÷ 0.1 ) K1 (4.91)<br />

Come mostrato in Figura 4.34, il carico viene applicato nella direzione positiva con rigidezza K1,<br />

fino a che <strong>non</strong> viene raggiunto il valore di snervamento Psy e si percorre il tratto incrudente con<br />

rigidezza K2. Lo scarico avviene seguendo una retta avente rigidezza pari a quella iniziale e,<br />

raggiunto il valore nullo della forza, si percorre un ramo che porta al punto di snervamento, nel<br />

primo ciclo, o al precedente punto di scarico nella curva di inviluppo negativa. Il successivo scarico<br />

avverrà con rigidezza K1, fino alla forza nulla ed infine si avrà un altro ciclo di carico con rigidezza<br />

K0. Il ramo successivo avrà pendenza<br />

K<br />

K = K ⋅<br />

0<br />

2<br />

K1<br />

107<br />

(4.92)<br />

Per tenere conto della degradazione di resistenza, si moltiplica il massimo carico raggiunto nel<br />

ciclo precedente per il fattore di riduzione<br />

d1<br />

f = 1. 0 − λ<br />

d<br />

sy<br />

(4.93)<br />

dove λ è il parametro di degradazione della resistenza (pari a 0 se <strong>non</strong> si ha degradazione, a 0.0001<br />

per elementi progettati secondo la normativa vigente e 0.01 per quelli progettati sulla base della<br />

precedente normativa), d1 è il massimo spostamento nel precedente ciclo corrispondente al carico<br />

P1, mentre dsy rappresenta lo spostamento relativo alla forza di snervamento Psy. Una volta calcolata<br />

la resistenza ridotta fP1, è possibile determinare la rigidezza del ciclo successivo.<br />

P s<br />

P1 CP1 P sy fP 1<br />

K 0<br />

K1 dsy Figura 4.34. Legame forza-deformazione per la<br />

molla di acciaio [Ghobarah e Youssef, 1999].<br />

d 1<br />

K 2<br />

K<br />

d s

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