TESI DI DOTTORATO Modellazione e analisi non lineare - LabMec ...
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Capitolo 7. Analisi dei risultati numerici<br />
7.4.1. Carico monotono<br />
Si esamina dapprima il caso della parete soggetta a carico monotonicamente crescente e si<br />
riportano separatamente i risultati ottenuti per lo specimen 3 e per lo specimen 5.<br />
Alcune considerazioni sono state fatte in merito al valore da assegnare al parametro c, che definisce<br />
la posizione del centro di rotazione relativa fra due livelli consecutivi. Infatti, la scelta di c potrebbe<br />
essere fatta in funzione dell’andamento delle curvature e quest’ultimo, a sua volta, si può ricavare a<br />
partire da un diagramma atteso per il momento flettente. Tale procedura, comunque, può risultare<br />
piuttosto laboriosa. Al fine, dunque, di valutare l’influenza della scelta del valore da assegnare a c<br />
sulla risposta flessionale e quindi assumere un opportuno valore di tale parametro per ottenere i<br />
risultati numerici relativi alla parete soggetta a carico ciclico, è stato eseguito uno studio<br />
parametrico, descrivendo le curve monotone, ottenute con i diversi modelli, al variare di c.<br />
7.4.1.1. Specimen 3<br />
Nella Figura 7.33 sono riportate le curve ottenute utilizzando i modelli WALL1 e WALL2<br />
(quest’ultimo tarato sulla base dei dati forniti da Kabeyasawa et al., 1982).<br />
L’andamento del taglio alla base V in funzione dello spostamento totale in sommità δ3 è riportato in<br />
Figura 7.33.a, dalla quale si osserva come, nella prima fase di carico, le curve numeriche tendano a<br />
dare risultati molto simili tra loro. Al crescere dello spostamento, la differenza tra esse è più<br />
evidente. Un buon accordo con i risultati sperimentali si ottiene per c=0.<br />
In Figura 7.33.b è mostrata la relazione tra il taglio alla base V e la componente flessionale di<br />
spostamento δ3,flex, nella quale, al crescere del parametro c, si ottiene, a parità di spostamento, un<br />
taglio maggiore e la differenza tra le risposte offerte dalle varie curve numeriche è quasi costante<br />
all’aumentare di δ3,flex. Inoltre, nel primo ramo si osserva (al crescere di c) un incremento della<br />
rigidezza, in quanto, man mano che la posizione della molla a taglio è spostata verso l’alto, si ha, a<br />
parità di spostamento, una rotazione relativa maggiore. Ciò comporta un incremento dello<br />
spostamento relativo dei pendoli e quindi della loro reazione. Assumendo, ad esempio, c=0, la<br />
rotazione in testa al generico elemento di parete risulta essere, per uno stesso spostamento<br />
orizzontale, metà di quella subita per c=0.5, ossia per una distribuzione costante del momento<br />
flettente. La curva numerica sembra approssimare bene quella sperimentale imponendo c=0.<br />
La Figura 7.33.c descrive il legame tra il taglio alla base V e la componente tagliante di<br />
spostamento δ3,shear in sommità. Si osserva, innanzitutto, che, al variare di c, <strong>non</strong> si ha alcuna<br />
differenza tra le varie curve. Infatti, i punti caratteristici della tri<strong>lineare</strong> orientata all’origine<br />
(OOHM), utilizzata per simulare la risposta tagliante della parete, sono definiti sulla base delle<br />
caratteristiche geometriche e meccaniche, senza tenere conto della posizione assunta dalla molla<br />
orizzontale (equazioni (4.67)-(4.73)). Inoltre, dal grafico si evince che la correlazione fra le curve<br />
numeriche e sperimentali si può giudicare accettabile se il confronto è fatto in termini di valore del<br />
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