TESI DI DOTTORATO Modellazione e analisi non lineare - LabMec ...
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Capitolo 4. <strong>Modellazione</strong> di pareti strutturali<br />
X<br />
Y<br />
Concio i-esimo<br />
119<br />
Z<br />
Fibra generica<br />
Figura 4.49. Discretizzazione dell’elemento<br />
strutturale per modelli a fibre.<br />
Il comportamento dell’intero elemento strutturale, a differenza di quanto accade per i modelli<br />
macroscopici, <strong>non</strong> è simulato attraverso legami globali assegnati esplicitamente, ma viene definito<br />
mediante integrazione del legame sollecitazione-deformazione, ottenuto per ogni singolo concio in<br />
base ai legami tensione-deformazione che caratterizzano le fibre costituenti le sezioni di estremità.<br />
I modelli a fibre possono classificarsi in due categorie, compatibili ed equilibrati, in base<br />
all’approccio scelto per la soluzione del problema di equilibrio.<br />
Con i modelli appartenenti alla prima categoria, gli spostamenti relativi alla generica sezione<br />
dell’elemento vengono determinati, attraverso opportune funzioni di interpolazione, in funzione<br />
degli spostamenti delle sezioni di estremità. I modelli equilibrati, dualmente, sono basati sulla<br />
scelta di funzioni di interpolazione per le componenti di sollecitazione.<br />
Per entrambi i tipi di modelli, è necessario introdurre dei legami costitutivi per i materiali e<br />
procedere ad integrazioni di funzioni generalmente complesse, ricorrendo a procedure di<br />
integrazione numerica.<br />
Il numero elevato di variabili in gioco, comunque notevolmente inferiore a quello che caratterizza i<br />
modelli microscopici, e la necessità di ricorrere a procedure di integrazione in ciascun passo<br />
dell’<strong>analisi</strong> rendono i modelli a fibre di uso poco agevole nella simulazione numerica della risposta<br />
di strutture complesse.<br />
4.5. MODELLAZIONE DELLA FIXED END ROTATION<br />
Per concludere il discorso sulla modellazione delle pareti strutturali, va affrontato il problema della<br />
simulazione della fixed end rotation. Una corretta schematizzazione di questo fenomeno<br />
richiederebbe l’introduzione di elementi microscopici, in corrispondenza della giunzione della<br />
parete con la struttura di fondazione, e la descrizione dettagliata del legame d’interazione fra<br />
calcestruzzo ed armatura. Molti ricercatori si sono occupati dei fenomeni correlati alla<br />
degradazione del legame di aderenza fra acciaio e calcestruzzo, mettendo in evidenza l’influenza<br />
dei dettagli costruttivi (lunghezza di ancoraggio e curvatura dell’estremità delle barre di armatura,<br />
forma e dimensioni delle modanature sulla superficie delle barre, grandezza degli inerti,<br />
costipamento e qualità del calcestruzzo, numero e distribuzione delle legature delle armature). Una<br />
X<br />
Y